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“Unire l’Europa per unire il Mondo”: Insieme per superare la crisi COVID19

bandiera europa

 

 

di Giuseppe Ventesimo

Stiamo attraversando un periodo difficile e tortuoso in tutto il mondo, dato dal COVID-19, dichiarata pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e di conseguenza è un periodo di crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti. Il virus, partito da Wuhan, provincia cinese dello Hubei, dato la sua
altissima contagiosità, si è diffuso a macchia di leopardo in quasi tutto il globo, creando uno
sconvolgimento mondiale in tutti i settori.
Questa pandemia ha colpito in larga scala i paesi europei, in maniera molto intensa l’Italia, che ha conosciuto per primo in misura maggiore questo virus, dilagando poi in quasi tutto il territorio europeo. In ambito politico si è creato un largo e lungo dibattito acceso tra gli Stati Membri dell’UE su come reagire in maniera efficace ed efficiente di fronte a questa crisi, sia a livello delle istituzioni dell’UE sia a livello degli Stati Membri.

Christine Lagarde
Christine Lagarde

Davanti a questa crisi, le istituzioni europee sono passate alle azioni. Dopo le iniziali gaffe dell’attuale presidente della BCE Christine Lagarde, La BCE ha stanziato sul piatto 750 miliardi di euro con le operazioni di mercato aperto, acquistando i titoli di stato, continuando la politica monetaria del Quantitative Easing (QE), lanciata dall’ex governatore della BCE Mario Draghi, per superare la crisi economica del 2008, contribuendo così all’abbassamento dei tassi d’interesse nell’Eurozona e queste operazioni economico-finanziarie sono state eseguite per diminuire gli spread, che creano un pesantissimo tasso d’interesse sui titoli di stato dei paesi deboli, specie i Paesi del Sud Europa che si affacciano nel Mediterraneo, e aggravano ulteriormente il loro debito, con il rischio di essere insolventi e portare a conseguenze molto disastrose per le loro economie.
In seno al Consiglio Europeo si è creato un dibattito e un contrasto di opinioni degli Stati in merito a due importanti questioni: il MES e i Coronabond/Eurobond.

Il primo strumento, il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) detto anche fondo salva stati, applicato negli anni precedenti alla Grecia durante il periodo di commissariamento e dei piani di salvataggio della cosiddetta Troika (FMI, BCE, Commissione Europea) , per fronteggiare la grave crisi economica e sociale che
stava vivendo e della quale ancora sono presenti ingenti ripercussioni, che consiste nel prestare i soldi a paesi in grave difficoltà economica, sottoponendoli però a rigide condizionalità che si riversano sul benessere interno del Paese , andando a incidere pesantemente sul welfare e sul mercato del lavoro. Adesso, in seguito alla crisi del Covid-19 i Paesi del Nord Europa, o i cosiddetti paesi “formica” (Germania, Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia) a rivisitare il MES, alleggerendo o eliminando le condizionalità per aiutare i paesi maggiormente colpiti dal virus e in difficoltà economica.
I Coronabond/Eurobond sono una misura proposta dai paesi economicamente deboli, i cosiddetti paesi “cicala” (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia) , supportati da altri paesi (Francia, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Irlanda), che consistono di titoli di stato europei che mutualizzano i debiti dei vari stati europei e non gravano sui debiti altissimi e pesanti. Naturalmente per i paesi deboli questo susciterebbe un minor peso, ma è osteggiata dai paesi forti questa proposta perché non sono nel loro interesse nazionale supportare i debiti degli altri. Chiaramente non mutualizzano i nostri debiti pregressi, dettati dal forte deficit sulle spese correnti e dalla forte evasione fiscale degli anni precedenti che risalgono a un largo pezzo di storia della Repubblica Italiana.
Data la crisi e i tempi difficili che corrono, la Germania dovrebbe mostrare un atteggiamento solidale verso i paesi deboli e non mostrare, come la classe dirigente tedesca rappresentata dalla figura della Cancelliera Angela Merkel negli ultimi anni ha fatto, il solito attendismo e il far prevalere gli interessi nazionali, perché ne va della storia dell’Europa e della sua stabilità. Lo stesso messaggio è rivolto ai Paesi Bassi, dove la banca centrale olandese ha rimproverato al suo Primo
Ministro Mark Rutte di non capire la gravità del pericolo e della situazione, perché se cade l’Italia cadono con un effetto domino e a spirale negativa vorticosa tutti i Paesi europei e rischiamo di pagare tutti. Tra l’altro i Paesi Bassi, con il loro regime fiscale “paradisiaco” e con la loro tassazione bassa, drenano scorrettamente gli investimenti dagli altri Paesi, con gli atteggiamenti elusivi delle imprese multinazionali.

Ursula von der Leyen

La Commissione Europea, con la sua presidente Ursula Von der Leyen ha dettato una serie di misure per arginare la crisi dovuta alla pandemia del Covid-19. La Commissione Europea ha sospeso il Patto di Stabilità e Crescita, dando maggiore flessibilità e libertà alle manovre economiche dei singoli Stati avendo la possibilità di fare deficit senza i parametri rigidi, ha derogato al divieto di aiuti di stato, lasciando agli Stati di aiutare e dare sussidi alle imprese in difficoltà. Inoltre ha stanziato un ampio fondo, detto “SURE” volto alla Cassa Integrazione per i lavoratori e gli occupati europei e ha predisposto fondi per le imprese che producono materiale sanitario e incoraggiandone la produzione e la redistribuzione equa in tutti i paesi europei, ha stanziato 47 miliardi di euro per la ricerca e l’elaborazione del vaccino.
Però una grave minaccia viene da uno Stato, l’Ungheria, membro UE dal 2004, che ha compiuto in questi giorni un grave attentato alla democrazia e ai valori fondamentale dell’UE dettati dall’art.2 TUE.

Infatti il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha usato il Coronavirus come scusa per farsi assegnare “pieni poteri”, come è avvenuti dato che il Parlamento ungherese ha votato a favore, sfruttando la paura della gente e mandando in quarantena la democrazia e instaurando una dittatura.

Ciò è pienamente incompatibile con i principi e i valori dell’UE e infatti si spera che il gruppo a cui appartiene il partito di Orban, il PPE (Partito Popolare Europeo) prenda seri provvedimenti severi e duri. Anche l’UE deve applicare a pieno l’art 7 TUE con pesanti e dure sanzioni. Però questa procedura trova l’ostacolo e la paralisi nel secondo paragrafo dell’Art 7 TUE in quanto nel Consiglio Europeo ci vuole l’unanimità, e ci sono paesi, il cosiddetto fronte Visegrad (Polonia e Repubblica Ceca) che hanno le stesse affinità ideologiche e politiche dell’Ungheria e tutto questo è un vulnus per la nostra Comunità.

Come indicato nell’intervista a Mario Draghi al “Financial Times” e al “Il Sole 24 Ore”, stiamo vivendo una crisi senza precedenti, di carattere esogeno, e che non è una crisi keynesiana, ma è una crisi dove c’è sia penuria e carenza di domanda e di offerta. Dunque occorre fare moltissimi investimenti strutturali anche a costo di fare e creare molto debito pubblico, aiutando le PMI che senza fatturato non riescono ad andare avanti e i lavoratori con gli ammortizzatori sociali, gestendo al meglio e con lungimiranza la crisi in modo di garantire la ripresa e far ripartire il circuito economico.
Data la crisi di carattere simmetrico, tutti i paesi devono essere tra di loro solidali e non trincerarsi e chiudersi a riccio e in maniera angusta ai loro egoismi ed interessi, mirando alla prosperità, alla stabilità e alla crescita su tutti i fronti dell’UE, poiché come dichiarato dallo stesso Jacque Delors, europeista della prima ora, senza solidarietà non si riescono a fare passi avanti e da gigante ma si rischia di regredire facendo emergere spaventosi sovranismi.

bandiera europaBen vengano gli aiuti e la solidarietà dagli Stati Terzi che valgono oro ma dobbiamo muoverci e agire prima noi come Europa dato che siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare tutti a favore perché dobbiamo unire ancora di più l’Europa per unire il mondo, altrimenti si rischia di diventare vassalli delle grandi potenze mondiali (USA, Russia, Brasile, Cina, India) e noi abbiamo un lungo percorso dell’integrazione europea, iniziato con i Padri Fondatori ( Spinelli, De Gasperi, Adenauer, Monnet, Schuman, Spaak) che ci ha
garantito anni di stabilità e di pace, un unicum per l’area. Questi valori non bisogna mai darli per scontati, bisogna essere coscienti di essere cittadini europei per progredire, rilanciare e portare avanti su più livelli e tappe il processo di integrazione europea.

4 aprile 2020

One thought on ““Unire l’Europa per unire il Mondo”: Insieme per superare la crisi COVID19

  1. Quali sono gli strumenti finanziari che sono disponibili oggi in Europa per fronteggiare le crisi finanziarie: MES, si tratta di un fondo che aiuta gli Stati per superare crisi violente di finanza pubblica, Come ha chiarito l’Autore dell’articolo, è soggetto a condizionalità. Si tratta. di un organo di controllo (FMI, BCE, CE) che controllano i politici (Governo e Plm) dello Stato richiedente, e gli impongono le scelte (es. forse quota e il reddito di cittadinanza non sarebbero passati, oppure sarebbe stato diverse). BCE, che compra i titoli dei vari Stati, la BEI che finanzia le banche, e le imprese, FES. FEIS (altri organi finanziari che emetteno titoli per lo stesso fine. Come si nota, sono titoli degli Stati, acquistati da quelle istituzioni. Il singolo Stato è il debitore, Il Governo dello Stato decide come spenderli, con il solo vincolo di bilancio, cioè capacità di pagare i debiti, con le proprie entrate,e cioè con le tasse dei suoi cittadini. Se gli va male, esce fuori dalla partita europea. Questo comporta dolorose conseguenze: inflazione a tutta birra, che annulla il valore dei risparmi, altissimi tassi di interesse sui mutui in corso, welfare che si annichila (sanità e pensioni), e vince il più forte (altro che solidarietà, i vecchi, per prima, Kaput) La loro pensione servirà solo per un kilo di pane, Un’altra volta vi spiegherò cosa sia successo in Germania nel 1929.
    Andiamo ad oggi, ma parto dagli USA. Fine della guerra civile, I Paesi del Nord contro i paesi del Sud. Lo stesso popolo che si macella, 620.000 morti, e distruzioni infinite, i soldati parlavano la stessa lingua, non come in Europa a 27 lingue. Fine della guerra, 1865. vincono quelli del Nord. il presidente degli Usa, di tutta l’Unione (Nord e Sud), Il grande Lincoln venne assassinato da un sudista, subentrò Andrew Johnson. Venne posta in essere la politica monetaria elaborata da un grande ministro del Tesoro, Hamilton (uno dei fondatori degli USA con Washington), Per la ricostruzione dei Paese del Sud, occorreva emettere bond garantiti dalla Unione, che, comprendeva ovviamente il Nord, più ricco e liberale.
    Il mezzo era la solidarietà dei vincitori, o dei più ricchi, il fine la ricostruzione dell’intero Paese.
    il Covid19 è stato assimilato ad una guerra, contro un nemico invisibile, senza armate, aerei, ecc. Da solo, questo micron ha bloccato la vita del’intero pianeta. In particolare le economie evolute. Ha sconvolto la nostra vita, e purtroppo durerà ancora per un bel po’. Questo nemico non conosce le Alpi, i mari, i fiumi, viaggia gratis a suo piacimento. L’Europa è sorta sulle macerie di due guerre mondiali (80 milioni di morti), pensando che l’economia fosse lo strumento per evitarle: Dove non passano le merci passano gli eserciti (Bastiat).
    Allora, se il Sud non acquista le merci del Nord, se il Nord non acquista quelle del Sud, come la mettiamo per l’anima costitutiva fondante dell’Europa.
    Il denaro di cui il nostro, ed anche gli altri Stati colpiti dalla pandemia, è conseguenza di una guerra con un nemico comune. Nessuno Stato europeo ha mai fatto una dichiarazione di guerra. E’ un nemico comune a tutti gli Stati. Allora gli Eurobond, o Corona Bond, non servono per tamponare scelte scellerate di governi distratti al bene pubblico, e più indirizzati al consenso elettorale, ma per ripristinare le posizioni di partenza a prima della pandemia. Emessi dall’Europa, si assimila ai bond federali degli Usa. Gli Stati interni di quel grande Paese, che forse non saranno toccati in malo modo come es. New York, parteciperanno alla rinascita complessiva del Paese. New York è la più grande città del Pianeta, i tutto, da sola può farcela. Ma la solidarietà della intera Unione aiuta a capire che quei Bond federali rappresentano virtualmente la solidarietà di una comunità. Quei debiti se li pagherà con le sue risorse finanziarie ed economiche, ma è bello che in caso di malattia possa aiutare il mio vicino a stare meglio, anche se fosse il mio più grande nemico, perchè le sue urla di dolore non ma farebbero dormire la notte. I soldi arriveranno, la ricostruzione ci sarà, ma lo strumento utilizzato cambia qualcosa. Che i nostri fratelli del Nord, del quale non avremmo bisogno finanziariamente, perchè i nostri debiti li paghiamo, a tassi più elevati, capiscano la differenza tra un firma su una cambiale come avallo (bond della BCE, ecc), ed una come debitore (bond europei), il cui debito serve a tutta l’Unione. E superare la percezione che i cittadini hanno dell’Unione: differenza tra i cittadini del Nord e quelli del Sud.

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