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Sanremo 2020. Pregi e difetti

di Clelia Conte

Prima serata del Festival di Sanremo fantasticamente col primo personaggio in scena con l’abito talare di don Matteo Rosario Fiorello che ha chiamato il collega anzi il suo amico Amadeus il quale si è presentato con una giacca da showman color argento con i bottoni e i bordi in raso neri. A sua volta ha presentato Fiorello che ha lasciato l’abito talare e si è precipitato sul palco con le sue piroette spingendo il direttore artistico a piroettare con lui. Dopo il dialogo fra i due amici, la prima canzone, “Tzunami” di Eugenio in via di Gioia, canzone ballabile e allegra poi Rory di Benedetto in “Tecla”.

Fiorello aveva promesso che si sarebbe presentato travestito da Maria De Filippi se la sua performance di Don Matteo fosse andata bene. La prima puntata del Festival di Sanremo ha raccolto oltre dieci milioni di spettatori di media per uno share del 52,2%: mai così alto dal 2005 con Paolo Bonolis.

Così la sera dopo scende le scale dell’Ariston versione De Filippi chiamandola anche a telefono. Bellissima accoppiata con Amadeus e la sintonia fra i due si intende.

Sabrina Salerno e Amadeus

Quest’anno numerose canzoni trasmettono energia viva. Il trasgressivo in eccesso Achille Lauro super tatuato pircingato e velato, svestito, vestito e con gli occhi truccati forse non voleva colpire con la sua voce ma con i suoi effetti speciali. Ma al Festival si va per far ascoltare la propria voce e la canzone. Forse Achille vuole essere Vasco Rossi, Freddie Mercury miscelato con David Bowie insomma non vedo una definita personalità …diciamo che ha l’ironia di Vasco e le esibizioni di Mercury e Bowie portate all’esasperazione.

Voglio citare le canzoni e le cose e le persone che mi hanno colpito in bene e in male.

Bocciata Sabrina Salerno. Penosa l’entrata con lei costretta in un abito troppo scoperto che la inibiva nonostante al tempo di Boys non si coprisse poi così tanto! E’ scesa dalle scale impacciata e si è incastrata il tacco. Peggio di così… Ma chi l’ha vestita? Bocciato anche lui.

Tosca e Perez

Fantastica invece Irene Grandi che rispecchia ciò che dice nella sua canzone e a cinquant’anni suonati cita: “io quando canto mi sento uno schianto!”. E lo è davvero! Bella, animata e rock la sua canzone, ma nella quarta serata la sua gonnellina corta da concerto non è stata molto adeguata: perché non indossare un bel vestitino frizzante e giovane anche sopra il ginocchio?

Gradevole impatto ed emozione trasmesso da Tosca e Silvia Perez. Quest’ultima affascinante col suo abito rosso che ha evidenziato sapientemente un corpo morbido. Il colore, in contrasto coi capelli scuri, hanno fanno emergere la vera donna mediterranea.

Ricchi e Poveri Fiorello Che sara

Sempre in terza serata la coppia di giornaliste Laura Chimienti ed Emma D’Aquino elegantissime e brave, si sono perfettamente intercalate nel ruolo di presentatrici anche se ironicamente e simpaticamente hanno scherzato facendo annunci un po’ da tg con il simpatico dissenso di Amadeus.

Elettra Lamborghini

Lamborghini Eletra è apparsa impacciata ed era orribile il suo abito-tuta da subrette con dei fronzoli sulla manica e sopra i piedi. La ragazza è scesa dalla scalinata del teatro Ariston  non con la classe che lei avrebbe voluto avere. La sua canzoncina in compenso orecchiabile ma scontata: da ballo di gruppo!

Belli, bellissimi I Ricchi e Poveri, una favola a lieto fine che è iniziata negli anni sessanta in perfetto “stato di conservazione” con voce impeccabile ed elegantissimi!  Angela in tailleur bianco con gli occhi e il sorriso più belli che mai e Marina in un tailleur pantalone color pesca che accompagnava i suoi splendidi capelli biondi.

Georgina Rodriguez

Vorrei contestare la presentazione delle straniere che non hanno avuto una buona dizione anzi pietosa! Lo scketch introduttivo di Giorgina Rodriguez che non spiccica una parola è stato infelice. Un pianto! Ma perché farle parlare se non lo sanno fare? Io chiamerei direttamente ragazze padrone della loro lingua: infondo non si tratta di un festival italiano?

Tornando alla terza serata, non si può cantare la splendida canzone di Mariella Nava con il rap, “Vecchio”. Con la Premiata Forneria Marconi interpretata da Anastasio è stata stroppiata e sconvolta. Ha perso melodia e dolcezza. Anastasio, mi dispiace ma tu non cantavi ma parlavi in modo arrabbiato, ma quando canti la tua voce com’è? Nulla da dire su la Forneria.

Gianna Nannini, la sorpresa della penultima serata, ha cantato due canzoni graditissime al pubblico che batteva le mani a ritmo dell’ultimo brano. Altra sorpresa Tony Renis che ha assistito Fiorello interpretare ad arte la sua canzone degli anni 60 “Quando, quando, quando”

Raffinatissima Tosca col suo vestito nero scivolato lungo con le piume sullo scollo e non da meno la sua canzone che finalmente fa pensare a quelle che restano impresse per la loro intensità nei contenuti e nelle belle voci.

Zarrillo, accompagnato dal maestro Adriano Pennino appare ringiovanito e padrone del palco che ha già occupato altre volte. Vivace la sua canzone merita di essere classificata fra i primi.

Le Vibrazioni con il loro “Dov’ è” hanno fatto centro! Una canzone che non ha una particolare originalità ma che entra nel cuore di chi l’ascolta.

Alberto Urso nella seconda serata con Ornella Vanoni ha salvato la canzone perché la signora dalla voce unica e ricercata è andata fuori tempo e ahimè, può succedere.

Levante in terza serata sembrava tornasse dal mare con l’abito a stomaco scoperto verde acqua, in compenso ha dimostrato energia e vocalità. Il suo non è abbigliamento da Festival.

Bugo e Morgan  con “Sincero” non si sono esibiti in quarta serata: Morgan ha attaccato il brano non in sintonia con la musica e poi è uscito dalla scena per la fuga di Bugo mettendo in imbarazzo Amadeus. In soccorso arriva Fiorello che sdrammatizza con battute scherzose fino a che, con Antonella Clerici annunciano “Niente”, brano dell’inossidabile Rita Pavone che canta in modo frizzante, ineccepibile e ruggente. Quarta serata con un completo pantalone a fondo nero con fantasie beige chiarissimo.

“Baciami adesso” di Enrico Nigiotti brano valido dedicato alla sua storia d’amore. Finalmente il Nigiotti elegantissimo con la sua giacca luminosa azzurra si è sciolto i capelli ramati ha fatto sbocciare il bel ragazzo che c’è in lui rendendo la canzone ancora più gradevole. Lamborghini in terza serata ancora più orribile: si è presentata in camicia da notte, almeno il vestito così sembrava con una brutta scollatura. A proposito: Troppe scollature stratosfetiche! Bocciate.

Masini è Masini e i sui fans lo hanno molto apprezzato con la sua canzone dal titolo “Il confronto” con il suo tipico stile intenso e pieno di sentimento. Fantastico il brano interpretato con Arisa di Matia Bazar “Vacanze Romane”. Eccelsa l’interpretazione della cantante, vestita bene con uno chemisier bianco a tubino. Il colore biondo platino dei capelli cortissimi però non le coprono i lineamenti marcati che andrebbero addolciti con qualche ciuffo sul viso.

Gabriella Martinelli e Lula: quest’ultima ha un bel visetto ma a mio parere, mortifica la sua femminilità con i capelli cortissimi quasi a zero.  “Il gigante d’acciaio” è il loro brano.

Risultato immagini per francesca sofia novello sanremo poteva risparmiarsi l’esibizione dell’Ave Maria di Bach suonata in modo elementare dalla valletta e ospite della penultima serata, Francesca Sofia Novello.

In gran Forma Piero Pelù col suo fantastico ritmo rock e consenso per Diodato.

In conclusione consiglierei alle donne di Sanremo di osare nel loro abbigliamento in modo raffinato non puntando su scollature stratosferiche e gambe al vento completamente in vista: delle due l’una.

7 febbraio 2020

 

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