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Frozen II: Il segreto di Arendelle non racconta nulla di nuovo ma un guazzabuglio di idee già realizzate in altri film

di Clelia Conte

 

FROZEN 2

La storia riguarda un tempo precedente al primo film. Narra infatti di un racconto  da re Agnarr di Arendelle, papà delle due figlie, Elsa ed Anna. Narra che il nonno, re Runeard, aveva stabilito un trattato di pace con la tribù di Northuldra costruendo una diga nella loro terra natale, la foresta incantata. Per ragioni ignote, all’epoca si verificò un combattimento, che causò la morte del re. Sparirono così gli elementi di terra, fuoco, acqua e aria della foresta e un muro di nebbia rinchiuse tutti nella foresta incantata. Agnarr, il figlio Runeard e padre delle sorelle protagoniste, riuscì a scappare grazie all’aiuto di un ignoto salvatore che poi alla fine si scoprirà chi fosse.

All’nizio il film è un po’ lento ma poi si sviluppa come una avventurosa vicenda “dejavu”. Essa si intreccia in un pastrocchio di immagini e personaggi terrificanti già visti in altre opere avventurose oltre che a pupazzetti inutili come il cattivissimo fuoco. Quest’ultimo rischia di uccidere Anna nella foresta ma viene spento dalla magia glaciale della coraggiosa Elsa. Il fuochetto biricchino si trasforma inspiegabilmente in un tenero geco o pseudo lucertola che salta in braccio alla sorellina maga e che le sarà vicino sino alla fine del film. Mi chiedo del perché il tenero animaletto tenta di incendiare tutto intorno ai presenti rischiando di ammazzarli?…?

Altro lato noioso del film è la musica: troppe canzoni stroppiano in un contesto che segue il filone dei gialli o meglio, delle avventure di Scubidù ed i suoi amici! I bambini nel cinema, più che alla storia, sembravano interessati ad Olaf, il pupazzo di neve animato che faceva ridere e ridere.

Serena Autieri, Enrico Brignano e Serena Rossi

Trionfa l’amore di Anna, Elsa si rinchiude nella noiosissima foresta dopo avere scoperto il mistero dell’inspiegabile storia della diga del nonno Runeard, banale anch’essa. Diciamo che la Disney ha peccato di fantasia prospettando storie viste e riviste in altri film d’avventura. Questo minestrone si poteva evitare anche se la massa lo andrà a vedere per curiosare sul seguito del riuscitissimo e meritato successo del primo film. Eccellenti i doppiatori italiani fra i quali Serena Autieri, Serena Rossi, Paolo De Santis, Rossella Izzo, Joy Saltarelli e Massimo Lopez. Sorprendente l’ascolto del riconoscibile tocco di Giuliano Sangiorgi, grande voce dei Negamaro che interpreta una delle tracce incluse nel film, dal titolo “Nell’ignoto”, versione italiana del brano “Into The Unknow” dei Panic.

4 dicembre 2019

 

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