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Annabelle 3: brutto sequel dalla trama inconsistente e priva di brividi

 

di Romolo Ricapito
Totalmente deludente Annabelle 3  il cui titolo originale è  Annabelle Comes Home  (Annabelle Torna a Casa).
La saga della bambola maledetta è ormai agli sgoccioli come trame e contenuti e non serve resuscitarla, se non per gli incassi.
Vera Farmiga e Patrick Wilson nel ruolo dei coniugi Wilson, parapsicologi e demonologi realmente  esistiti e protagonisti della serie, anzi “delle serie” (la precedente è The Conjuring) sono relegati a inizio e fine film, mentre acquistano i titoli di protagoniste la figlia Judy (McKenna Grace, attrice tredicenne) la graziosa baby sitter  Mary Ellen (Madison Iseman) e l’amica di quest’ultima, Daniela (Katie Sarife).
Il film è tutto ambientato nella casa dei Wilson durante la loro assenza ed è tanto evocativo da risultare  pregno di  una trama debolissima, scene lunghe di attesa dell’orrore e di una tensione più evocata che reale.
La bambola Annabelle è anch’essa relegata quasi a un ruolo di comparsa.
In sé l’oggetto non sarebbe pericoloso, se non per attrarre fantasmi.
Abbandonata  nella cosiddetta stanza degli artefatti, dove sono custoditi altri oggetti di cattivo gusto che sono   collegati a fatti di sangue e di mistero, la bambola è disturbata nella sua vetrina dall’intrusione di Daniela, amica della baby sitter dei Wilson.
La ragazza, affitta dal non avere superato la morte del padre, che ha casualmente causato guidando durante un’incidente d’auto occorsogli, tenta di comunicare col defunto tramite gli oggetti “maledetti” dei Wilson.
Risvegliati i “fantasmi”, sarà anche compito della figlia della coppia combatterli e allontanarli.
Infatti la ragazzina ha ereditato i poteri di “veggente” della madre Lorraine.
Siamo comunque nei tardi anni Sessanta, o giù di lì.
A parte la noia del film che non si riprende nemmeno nella seconda parte, ci  si chiede come possa il richiamo di una bambola grande, goffa  e brutta richiamare legioni di ragazzini al cinema.
Annabelle infatti oltre a non fare paura, si limita ad essere quello  che è: un giocattolo inanimato che si limita a spostarsi per stanze e scale.
L’orrore avvertito dunque è quello evocato dalla fantasia di chi guarda e non esiste un “orrore”    vero e proprio.
Anche se la regia concede qualcosa di più nell’ultima parte.
Va detto che il fatto che nel film si salvino tutti i protagonisti  sta a significare più l’angoscia di temere cose brutte, che l’avverarsi di esse. In pratica, il disagio e la paura sono cose che attengono all’interiorità.
Infatti basterà riportare con un escamotage la bambola nella sua vetrinetta e tutto torna a posto.
Film claustrofobico, dunque, poco vitale e anche davvero scarsamente emozionale.
Eppure incassa.
Ma va detto che questa operazione diretta e scritta da Gary Dauberman  che ha anche ideato il recente The Nun è uno dei più grossi flop qualitativamente parlando degli ultimi 10 anni, a livello di horror. Lo stesso autore ha anche scritto l’attesa seconda parte di It.
Trattasi di un professionista del genere, serie quella di Annabelle che però non ha più nulla di originale e va avanti forzatamente sfruttando il filone di film sulle maledizioni, gli indemoniati e le case infestate.
Annabelle 3 è dedicato a  Lorraine Wilson, scomparsa proprio quest’anno, lo scorso aprile a 92 anni Si chiude infatti con una foto d’epoca che ce la mostra giovane sposa col marito e la figlia che “appare” nel film in questione.
Nel seminterrato della sua casa del Connecticut sono conservati i vari oggetti  legati ai  casi paranormali da lei indagati assieme al coniuge, come è mostrato in Annabelle 3 e anche nei capitoli antecedenti.
La bambola Annabelle è realmente “esistita” e appartiene a uno dei casi più controversi dei Wilson.
 Pare che l’oggetto aggredisse le persone e che in esso albergasse lo spirito di una ragazza morta, tale Annabelle Higgins.
Tornando al film vero e proprio, esso è da sconsigliare.
Esso ha incassato molto a livello mondiale, ma dopo la seconda settimana negli Stati Uniti gli incassi sono crollati rivelando che la storia inizia a stancare il grande pubblico.
Nei titoli di coda, l’allegra e popolare canzone Dancing on The Moonlight di King Harvest conclude il tutto.
11 luglio 2019
Mail priva di virus. www.avast.com
nabelle 3, che in America si chiama invece Annabelle Comes 
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