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69° Festival di Sanremo- Critiche ed emozioni per la seconda e terza serata. Bla,Bla,Bla…Vi mettereste al posto di Claudio Baglioni?

di Clelia Conte

Serena Rossi

Nulla di particolarmente emozionante per le due serate di Sanremo tra mercoledì e giovedì, tranne per l’ospite Serena Rossi che ha ricordato egregiamente Mia Martini- Il festival si concentra troppo sulle canzoni che poi risultano monotone. Sempre Baglioni in prima linea anche per fare da spalla ieri ai comici foggiani Pio e Amedeo, mercoledì scorso con i quali avrei visto meglio la presenza di Bisio. La satira di Pio e Amedeo ha affrontato temi politici e sociali, infatti il picco visivo è stato registrato alle 00.22 con il 54.4 per cento in concomitanza con la loro esibizione anche un po’ azzardata e volgarotta. I comici hanno trattato la satira politica, con battute rivolte al Pd dicendo che “per tenerceli buoni abbiamo inviato un cestino a tutti gli elettori, erano meno dei candidati”, alla Lega e a Silvio Berlusconi “Ci proverà con le europee, anche perché quando ci ha provato con le nordafricane è successo un casino”. Rivolgendosi poi a Matteo Salvini, “non è pericoloso, all’inizio dice peste e corna, ma poi dopo due o tre anni ti ama: con noi meridionali ha fatto la stessa cosa”.

Troppe canzoni e poche arti. Assenza totale di balli. La prassi in questi giorni ha un po’ stufato: arriva un ospite, canta e poi canta con Baglioni: Venditti- Baglioni, Cocciante-Baglioni, Alessandra Amoroso-Baglioni e così via con tutti gli ospiti cantanti.

Però devo spezzare una lancia a favore dell’inquisito, Claudio Baglioni perché a lui toccano tutte le accuse ed è sotto il mirino di milioni di persone e centinaia di testate pronte a puntare il dito su tutto e tutti.

Bisogna essere davvero forti per affrontare la critica accesa del Festival più amato dagli italiani. Non ho sentito una persona comune (non di mestiere) che non abbia detto che Sanremo quest’anno gli sia piaciuto, però sono tutti lì incollati a guardare il palco dell’Ariston!

Non c’è niente da fare oramai è luogo comune dire male del festival: fa chic. Ma vorrei vedere loro con un festival del genere tra le mani cosa sarebbero in grado di fare. Un giudizio io lo chiederei al grande Pippo che pur avendo sperimentato un festival flop (l’ultimo dei suoi) ha tutte le carte in regola per poter criticare perché, le sue creazioni dell’Ariston sono state magistralmente felici e il grande professionista teneva testa a tutto in modo egregio.

Il maestro Adriano Pennino in un selfie con Il Volo

Torniamo ora al nostro 69° : le canzoni cominciano ad entrare nelle orecchie ma nessuna eccezionale. Mi è piaciuta Arisa e la metto al primo posto, la Bertè va bene ma ha cantato di meglio, bistrattata Pravo-Biga relegata in zona gialla ma a mio parere non sarebbe giusto. Bravissimi, come sempre, Il Volo e giù le mani dal loro brano condotto magicamente dal grande maestro Adriano Pennino. Sorprende la canzone di Daniele Silvestri che esce fuori dalle righe. Mi ricorda un po’ “Minchia signor tenente” di Giorgio Faletti, canzone parlata, con un buon contenuto.

In tutto il contesto potrei dire che la musica cambia e temo che si stia trasformando l’universo italiano della canzone ma i gusti son gusti e la musica trap fa da padrona ma non appartiene alla nostra cultura. E’ vero anche che ci sono quelli che vogliono restaurarsi con Fabio Rovazzi ma mi chiedo se i giovani trapper rimarranno nella storia o saranno dimenticati come tante canzoni del passato tranne alcune più orecchiabili.

Splendida Virginia Raffaele che con il bianco ed i colori chiari ha finalmente dichiarato la sua bellezza! La seconda serata al contrario le ha regalato degli abiti castigati che non le rendevano giustizia: il nero non è il suo colore. Il vestito corto di ieri per lei ha fatto centro. Adorabili le giacche di Bisio, molto criticate ma, torno a ripetere che io le trovo adeguate.

Esilarante l’ingresso di Ornella Vanoni e il battibecco con Virginia Raffaele alla quale accusava di imitarla descrivendola come una rimbambita e maniaca sessuale. Difficile il brano cantato in duetto ma divertente.

Ottima l’esibizione della Carmen di Bizzet interpretata comicamente da Virginia Raffaele con abito rosso da favola a dir poco incantevole. Ieri invece lei con Bisio hanno ricordato una canzone di Sergio Endrigo, “Ci vuole un fiore”. Virginia trasformava l’ultima parola della canzone in un’altra e lui contestava la variante e così via: un numero eccezionale.

Raffaele e Bisio

Contesto il fatto di non aver visto degli ospiti diversi dai soliti: sono tutte facce viste e straviste. Avrebbero dovuto invitare qualche attore, mostro sacro o qualche gruppo internazionale che avrebbero fatto la differenza. Sarà questione di budget? Vedremo cosa accadrà questa sera.

8 febbraio 2019

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