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Chesil Beach-Il Segreto di Una Notte: film “letterario” che denuncia il “puritanesimo sessuale”

 

Romolo Ricapito

di Romolo Ricapito

On Chesil Beach diretto da Dominic Cooke è stato ridenominato (e “sottotitolato) per  la distribuzione italiana Chesil Beach-Il Segreto di Una Notte.
Il regista, del ’66, al primo film per il cinema, è molto attivo in Gran Bretagna nel teatro e ha diretto ben 50 lavori.
La pellicola si avvale come “richiamo” dell’attrice dalla doppia nazionalità (irlandese e statunitense) Saoirse Ronan, candidata all’Oscar ben tre volte, l’ultima per Lady Bird.
E’ uno spaccato dei primi anni Sessanta (1962) all’interno di una società conservatrice alla quale la protagonista, Florence, appartiene.
Raffinata violinista, la ragazza ha subito un’educazione “vittoriana” e invitando un amico per il tè le vengono chieste dalla madre le “credenziali” del ragazzo: stato sociale,natali patrimonio, etc…La genitrice “odiosa” è benissimo interpretata da Emily Watson.
Il pretendente, Edward, viene da una famiglia “artistica”: la madre è una stravagante pittrice dilettante affetta da esaurimenti nervosi ed è vittima di un tragico incidente che renderà la sua mente ancora più criptica. Il giovane è laureato in storia.
Ad ogni modo l’opera si adopera a raffigurare la prima notte di nozze dei due protagonisti  (a Chesil Beach) che diventa lunghissima per i flash back che rimandano al recente passato ma anche al dramma della situazione attuale.
I due giovani infatti,  a digiuno di esperienza sessuale, combineranno un disastro, non consumando il sesso.
Da un lato lei inibisce il partner a causa della sua personalità altera e puritana, ereditata suo malgrado.
Di contro, il tutto ha anche risvolti tragicomici:Edward tenta di possedere l’amata semisvestito e infine le eiaculerà sulle gambe.
Il ragazzo, nonostante la spocchia dimostrata precedentemente (è anche un energico picchiatore, all’occorrenza: atterrò con un pugno un ubriaco per proteggere un amico) è inibito almeno quanto la sposa.
Questa lunga notte di nozze raffigurata per tutto il film diventa da un lato esasperante e dall’altro tragicomica.  La reazione schifata della sposina, a causa della gaffe del marito, è una fuga sulla spiaggia in stato di choc, proponendo all’altro un matrimonio in bianco per tutta la vita.
Il  giovane non accetta questa soluzione piuttosto folle e si allontana per sempre.
Ritroverà “lei” decenni dopo, a un concerto (2007) sposata con un collega violinista, madre e  nonna.
Interessante è il personaggio della madre di Edward, Marjorie, interpretata da Anne- Marie Duff nel ruolo della “svanita” che però ha delle illuminazioni artistiche e di accudimento alla prole trascurata.
L’opera si apprezza per la sceneggiatura, alla quale ha collaborato l’autore del romanzo omonimo Ian McEwan opera di   grande successo nel 2007.
Chesil Beach è uno di quei film d’essai che non raggiungono il grande pubblico ma che non si esauriscono nel breve passaggio al cinema, conservando credibilità anche negli anni a venire, magari con lo sfruttamento televisivo.
La Duff, vista anche in Suffragette, si mostra anche nuda a causa dei deliri mentali del suo personaggio.
Quale può essere dunque il difetto di questo film apparentemente senza difetti?
Forse il limite è proprio la “semplicità” della storia che attraverso la prima notte di nozze differita durante gran parte del film si incentra su una situazione estrema, non sviluppando qualche altro spunto potenzialmente interessante.
Edward è interpretato dall’attore emergente Billy Howle.
26 novembre 2018

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