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Il difficile mondo del web Stalking e Cyberstalking- Cos’è lo stalking?

bambini e media-bullismo

di Veronica Greco

Immagino che avrete sentito parlare di Stalking e Cyberstalking. Nei tg, quante donne sono state vittime di tali violenze, di belve che dopo aver reso la propria preda debole, indifesa e totalmente paranoica, gli hanno portato via la vita.
Non è un argomento nuovo e accade da un po’ di tempo grazie al web pieno di sfaccettature che ha aperto le porte a queste persone, o meglio a questi utenti fastidiosi.
Chiunque ascolti queste notizie ed esperienze personali immagina sempre che dietro le quinte, ci sia un uomo che stalkeri la propria ex moglie, l’ ex compagna o la dipendente. È un pensiero comune in quanto chi denuncia è spesso donna o sono familiari della vittima.
Eppure recenti dati dimostrano che chi subisce siano anche gli  uomini.

Perché allora non se ne sente parlare abbastanza in tv?
Perché non è il nome di un uomo a comparire come vittima?

  1. La nostra società è totalmente patriarcale. La maggior parte degli uomini aldilà del proprio genere non denuncia e non vuole accettare che di essere vittima. Giustifica e protegge sé stesso affinché non venga considerato il “sesso debole”. Di solito ne parla ma molto superficialmente, senza dar peso al comportamento assolutamente ossessivo del suo stalker.
  2. Ha paura di non essere creduto (come d’altronde tutte le vittime di stalking). Essendo un uomo, per la società, non potrebbe mai essere considerato una vittima in quanto di per sé violento, forte ed insensibile.
  3. Assolutamente in disaccordo. Aldilà del genere, tutti possiamo essere delle possibili vittime di stalking quindi tutti possiamo soffrire ed essere VITTIME di qualsiasi abuso e violenza.
  4.  La televisione seleziona le notizie più “cool” e quelle che farebbero scalpore. Svia e manipola le notizie utilizzando molto spesso termini razzisti, xenofobi e sessisti. Soprattutto e purtroppo, non sarebbe la normalità se parlassero di un uomo vittima di stalking!

Chi è il cyberstalker?

È un molestatore che fa dello stalking sul web, intralciando e sconvolgendo negativamente la vita della propria vittima.

La possibilità di nascondersi facilmente e compiere le molestie direttamente da un pc o dal cellulare rappresenta un incentivo per lo stalker, che sentendosi protetto dallo schermo, aumenta la propria spregiudicatezza.

Sembrerà molto semplice per voi dire, gli utenti fastidiosi si ignorano o si bloccano (impostazione di autodifesa che hanno tutti i social). Ma non basta solo questo per bloccare le intenzioni di chi assume un comportamento ossessivo.
Si ha a che fare, molto spesso, con utenti senza immagine profilo o senza un reale nome da identificare, identità di personaggi pubblici rubate e foto che non rappresentano la persona che vi è dietro.
Più la vittima lascerà informazioni personali o condividerà qualsiasi cosa, più nell’ombra lo stalker manipolerà a suo piacimento un motivo per diffamarla.
E se credete che questo non basti a rendere la vittima paranoica e insicura, aggiungete un profilo falso con le foto personali della mal capitata e una persona che renda pubblico il suo numero personale su un altro social. In tal modo potrebbe descriverla con frasi umilianti ed offensive scrivendo pubblicamente il suo nome e cognome. Non fa piacere essere derubati, umiliati e derisi.

A tal punto penserà “tanto prima o poi questi stalker seriali la finiranno!”

Non è questo l’atteggiamento giusto o meglio non è ideale IGNORARE chi stia rendendo la sua vita un inferno e non la lascia libera di essere se stessi e fare ciò che vorrebbe fare.

Ma chi è esattamente lo stalker?

A prescindere dal sesso egli sta compiendo un REATO.

L’interruzione di una storia d’amore (o un amore immaginato) rappresenta talvolta l’inizio di un lungo cammino segnato da ansia, paura e angoscia.

Telefonate, sms, minacce, e-mail indesiderate e insistenti che proseguono anche a seguito di esplicite richieste di smettere, sono i primi accenni ad una condotta che definisce lo stalker.

Il passo successivo è fatto di appostamenti, pedinamenti, intrusioni nella sua vita privata o nell’ambito lavorativo fino anche ad arrivare alla violenza fisica o talvolta all’omicidio.

Si tratta di condotte persecutorie che hanno forti ripercussioni sulla vita della vittima: ansia, paura e allerta diventano una costante, una sensazione di precarietà della propria vita e di insicurezza. Nei casi in cui le molestie cessano e le minacce non vengono portate a termine non si è comunque certi che sia tutto finito. La sventurata, si sente controllati, spaventata, stancha, in gabbia. Spesso presenta disturbi del sonno, depressione o attacchi di panico in un quadro sintomatologico che, nei casi più gravi, può sfociare in un disturbo post-traumatico da stress.

Lo stalker porta la vittima a chiudersi in sé stessa, ad essere insicura e vulnerabile, rendendola anche vittima di diffamazioni pubbliche o con amici/conoscenti anche in comune con la vittima.
La vittima è costretta ad un cambiamento drastico, ossia a cambiare necessariamente le sue abitudini.

Ricordiamo che:

1.Non si è giustificati se si stalkera e non ci sono motivazioni o giustificazioni.
2. Seguire e spiare una persona che sia personalmente o su di un social (con profili fake) non è giustificabile.
3. Tale comportamento non è giustificato neanche se lo si fa per aver ricevuto un torto o un’offesa che ha causato una ferita profonda.
4. Non è giustificato se lo si fa per “invidia” e/o “gelosia” o “per pura ispirazione”.

Lo stalking è violenza ed è un reato che si deve denunciare e condannare.

Come reagiscono le persone esterne ai fatti di stalkeraggio?

Chi non è specialista non potrà mai sapere cosa  si provi ad essere perseguitato. È per questo che è necessario parlarne con chi di dovere come le forze dell’Ordine e/o Polizia Postale.

Come si comporta lo stalker?

Lo stalker non conosce limite.

Questo è il suo modus operandi:

Idealizzazione- pensieri sull’essere amato dalla vittima o amarla, o sull’essere ammirato dalla vittima o ammirarla;
Rispecchiare- essere esattamente come la vittima;
Gemellanza- fare da complemento alla vittima, integrarsi con essa;
Fusione- condividere il destino con la vittima.
(Dati confermati da psicologi)

Cosa consigliare allora a chi conosce la vittima dello stalking?

  1. Ascoltarla perché chi subisce ha bisogno di parlarne;
    2. Non ignorare chi vi chiede un supporto morale, un aiuto e una spalla su cui contare;
    3. Consigliare alla vittima di denunciare chi fa dello stalking, oppure accompagnarla per una eventuale denuncia.

Siate onesti: almeno uno tra di voi è stato o è vittima di stalking, a prescindere dal sesso. Questa situazione non è da sottovalutare perché infastidisce, crea disagi e ci fa sentire impotenti. Perciò consiglio a coloro che subiscono questa violenza di correre subito ai ripari.

25 ottobre 2018

 

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