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Eva: cinema francese in stato di grazia, con Isabelle Huppert e… Patty Pravo (nella colonna sonora)

di Romolo Ricapito

Il cinema francese vive la sua stagione migliore e nelle sale italiane escono periodicamente splendidi film come quest’ultimo, Eva, diretto da Benoit Jacquot, mentre il cinema italiano affonda con le sue commedie orribili, tanto che l’uscita di Loro di Paolo Sorrentino è stata applaudita come se lo stesso regista fosse un salvatore della patria.film hupert

Tornando a noi, sono tanti gli elementi per il quale Eva si apprezza. Innanzitutto la sua interprete, Isabelle Huppert, sempre superba nelle sue interpretazioni ambigue e nel contempo affascinanti.
Nell’affiancarla nel ruolo del bel tenebroso, scrittore di successo ma”ladro” di best seller e commedie  altrui, Gaspard Ulliel,tra l’altro ex modello, ma con un’ampia cinematografia alle spalle (fu Hannibal nel    del prequel del Silenzio degli Innocenti).
Per completare il tutto va detto che l’intreccio è tratto dal britannico James Hadley Chase, scrittore di noir e gialli. Il libro risale al 1945.
Ma mica finisce qui: le due apparizioni della protagonista più di effetto sono avvolte dalla famosa  canzone di Patty PravoPensiero Stupendo.
La prima volta la prostituta Eva ascolta il brano mentre si trova nello chalet di Bertrand, il protagonista. La seconda volta la voce di Patty Pravo introduce il ménage à trois che vede affiancati Eva, lo stesso Bertrand e l’ignara fidanzata.
Ma il ménage à trois è uno dei tanti ingredienti e nemmeno il più importante di questo film dalle atmosfere sin dall’inizio avvolgenti, affascinanti e notturne che però non risultano mai angoscianti . Piuttosto, si  segue la vicenda  del badante di anziani Bertrand che ruba a un commediografo inglese morto improvvisamente d’infarto nella vasca da bagno  la sua commedia per farne una “sua” opera di successo.
Raggiunto l’effetto più insperato (celebrità e denaro) ovviamente lo stesso Bertrand non riesce a produrre niente altro, essendo un incapace.
Anzi ci prova con la frequentazione della prostituta d’alto bordo Eva Marlene  (Huppert) in un rapporto inizialmente “platonico” ma che è sfruttato per elaborare un nuovo dramma copiato pari pari dalla storia e dai dialoghi intrattenuti con la donna.
Il personaggio di Eva, con la Huppert che indossa una parrucca nera, risulta la cosa più intrigante del film, anche perché  la donna conduce una doppia vita e il marito mercante d’arte da lei dato in perenne viaggio per il  mondo a scopo di affari  (George) è in realtà un galeotto.isabelle hupert
Me lei sembra che gli sia “fedele”, almeno  spiritualmente, mentre gioca al gatto col topo col suo amante commediografo, Bertrand, il quale oltre che incapace come letterato si rivelerà anche totalmente inadeguato a gestire il rapporto con la sua “Musa”, tanto che avrà pan per focaccia.
Altre figure da sfondo interessanti sono l’agente di Bertrand, Régis (Richard Berry)  un  uomo maturo e deluso dalla vita e la fidanzata “effettiva” dello stesso Bertrand, Caroline (Julia Roy) che si rivela sciocca e ingenua nella sua illusione d’amore
Ora il fascino del film risiede tutto nei dialoghi, non esageratamente gonfiati, ma essenziali e ben programmati.
L’assortimento del film è dato da una sceneggiatura che riesce a mischiare bene dramma, commedia, noir e mistero e a proporlo al pubblico in maniera non retorica, dunque classica ma nello stesso tempo moderna, rendendo attuale una storia che non è possibile posizionare nel tempo e che lo sceneggiatore-regista ha   artefatto   senza però stravolgerla.
6 maggio 2018

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