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Governi italiani tra misteri e burocrazia

Mauro Chirizzidi Mauro Chirizzi

La nostra bella nazione detiene il triste primato del  maggior numero di governi succeduti dal dopoguerra e questo si affianca alle formule utilizzate per trovare sempre la maniera di comporli:pentapartito, compromesso storico,  esapartito, arco costituzionale, governo di grande intesa, governo tecnico etc..etc.. Inoltre: prima repubblica, seconda e terza repubblica sono i termini usati per descrivere una discontinuità tanto reclamizzata, ma a mio avviso mai veramente realizzata.Veniamo al dunque!  Intanto, per la regola principe del sistema politico ovvero la Costituzione, non è mai stata cambiata, neanche sotto il profilo strutturale, avendo mantenuto la forma cosiddetta “rigida” .

La Costituzione, svolge la funzione di rendere impossibile ogni forma di “dittatura della maggioranza”; suggerisce infatti le suindicate formule di governo pluralista che ha come alter ego necessario una opposizione che rende relativo il Sistema politico.

La Costituzione negli articoli 18,49,98 e nella XII disp.att.e trans. spiega i precetti e limitazioni delle libertà di aggregazioni politica stabilendo la regola del pluralismo democratico  nel governo della Nazione .

Tra tutti l’art. 98 esprime il principio che: “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”.; ed ancora “Se sono membri del Parlamento, non possono conseguire promozioni se non per anzianità”; “Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d’iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all’estero” [cfr. art. 49].

Tale indicazione è stata puntualmente disattesa e smentita da Magistrati e funzionari dello Stato che ad un certo punto della propria carriera, quasi sempre all’apice, hanno deciso di intraprendere la carriera politica ottenendo anche cariche di governo ed istituzionali.

La nostra Nazione è quindi basata sul principio del “..tutto e niente si può fare..!”, ma urge a mio avviso una riforma costituzionale! I tempi sono cambiati e con essi anche i principi, i bisogni e i conseguenti diritti Valore sottesi. Da almeno un decennio si parla di superamento del sistema partitocratico per il raggiungimento di un sistema  maggioritario che  prevede la presenza di due soli contenitori politici con premio di maggioranza finalizzato alla stabilità politica, proprio ad evitare le difficoltà di creazione e di continuità di governo.

Di fronte a tutta questa architettura istituzionale un elemento  risulta assente : l’informazione e la consultazione con la gente. Tale elemento stabilisce l’elemento fondante per la vera “DEMOCRAZIA” dettato dalla partecipazione. Il secondo comma dell’art. 3 della nostra Costituzione recita infatti : “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La gente però ha sempre meno fiducia nella politica con anche il risultato che le elezioni sono disertate  e questo proprio in ragione delle formule sempre meno comprensibili a causa del distacco tra Paese reale e formale.

Le attualità e le esigenze nazionali sono difficili da risolvere se non v’è alcuna corrispondenza tra le suindicate realtà.

La mancata soluzione della Politica per i problemi gravissimi come la nuove povertà, per padri separati,famiglie indigenti, disoccupati non fanno comprendere gli innumerevoli interventi a favore di immigrati e richiedenti asilo.

Soprattutto v’è una sostanziale differenza tra programmi elettorali e svolgimento dei mandati da parte dei politici che rende sospetta ed inaffidabile la politica italiana agli occhi della gente.

Delle due l’una: o si cambia sistema costituzionale passando alla realizzazione della stagione delle riforme oppure si è destinati al declino della politica che diverrà sempre di più da RES PUBBLICA a RES A PAUCIS !

16 aprile 2018

 

 

 

 

 

One thought on “Governi italiani tra misteri e burocrazia

  1. Le istituzioni sono pensate nel contesto storico sociale del singolo Stato. In Italia la nostra Costituzione ha privilegiato il sistema proporzionale, rendendo necessario l’accordo in PLM, dopo un ventennio di dittatura. De Gasperi, dopo il 18 aprile, col 48% dei voti, chiede in PLM anche l’adesione di altri partiti, non si fece un governo da solo, questa è la partecipazione e lo spirito del costituente. Ora è diverso, sarà strano, in periodo di diffusione di massa dei mezzi di comunicazione, ma chi vota non sempre è informato, vedi la Brexit (che pensavano che i problemi economici in GB fossero dell’EU), vedi i metalmeccanici in USA che hanno votato Trump, vedi in Italia ove le promesse di un reddito di 1500 al mese porta valanghe di voti, o la pensione a tutti altre valanghe di voti, ciò produce lo stallo, direi si tratta di una nuova forma di voto di scambio, più raffinato, subliminale. Così non può funzionare la democrazia, E’ un istituto delicato e fragile. Forse, come si esprime un politologo, si dovrebbe passare alla epistocrazia, ove dovrebbero votare solo chi ha almeno una formazione di educazione civica, che gli permetta di considerare che il bene comune è più importante di quello individuale,e come diceva Kennedy: non quello che lo Stato può fare per noi, ma quello che noi possiamo fare per lo Stato. Nicola cristofaro

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