
di Romolo Ricapito
Si riparla di Oscar Wilde per il film presentato al Festival del Cinema di Berlino (nella sezione Berlinale Special) “The Happy Prince” di Rupert Everett.

Ma come mai questo scrittore così stravagante ed eccentrico è sempre così attuale?
Forse perché considerato un’icona della omosessualità, con le persecuzioni subite e la caduta da uomo ricco e ammirato alla prigione, alla dimenticanza, all’esilio forzato all’estero?

O non piuttosto in quanto considerato un vero esempio di uomo libero?
In fondo Wilde anche se soltanto per alcuni anni,ottenne tutto: aveva famiglia, figli, amanti (uomini) viaggiava, era ammirato e riverito per la sua arte non soltanto narrativa, ma anche poetica. E la sua eleganza. Era anche ricchissimo. Ma sperperò tutto.
E se non avesse esibito il suo “vizio”, indulgendo a narcisistiche dimostrazioni pubbliche di esso, probabilmente non si sarebbe rovinato, ma di contro non sarebbe sopravvissuto come fama dopo la sua morte
.

Le sue tribolazioni, la sua storia (dalle stelle alle stalle) ne fanno un eroe moderno, anche per i suoi conosciutissimi aforismi 

nei quali, icastico e sincero, fa piazza pulita dei formalismi e dell’ipocrisia borghese.