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SAVA- Un uomo di legge che non si affida alla legge si fa giustizia da solo

 Questa mattina, alle 11.30, un carabiniere ha ucciso la sorella, il cognato e il padre e poi si è sparato ferendosi gravemente.
di Clelia Conte
Il carabiniere  ammazza i suoi familiari con l’arma di servizio. Se accadono questi fatti anche ad un uomo che rappresenta l’ordine e la disciplina dettata dalle leggi, e non è il primo caso, vorrà dire che qualcosa non funziona nel nostro sistema sociale.
Se ancora non si conoscono le cause di questa tragedia consumata in pieno centro del paese, si può ipotizzare sia accaduto per motivi economici. Si, è vero: tanta gente rompe i ponti con i propri familiari per questa ragione e se reputa di avere avuto un’ingiustizia si mette nelle mani della legge per  risolvere, anche se in negativo, i suoi dubbi. Qui però si esagera! Per ammazzare una sorella o un padre ce ne vuole di coraggio! Siamo davanti ad un caso di un uomo che aveva legalmente un arma da fuoco ma che non l’ha utilizzata per “legittima difesa”, quindi magari, portato all’esaperazione dai parenti, si può ipotizzare fosse consapevole di non essere tutelato dalla legge nonostante avesse ragione. E se le ragioni fossero altre?  Il problema  si pone quando si perde la ragione. Spesso però questa perdita di lucidità mentale si ha quando impera l’ignoranza, (parlo di beghe familiari) e l’ignoranza, che il sindaco Iaia non me ne voglia, a Sava impera come in tanti altri paesi d’Italia. Premetto che Sava per me è come se fosse una seconda casa.
Pubblicato il 18/11/2017

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