Un futuro infinito di Adriana Asti: piccola, ma completa biografia di una diva del teatro che si descrive a tutto tondo Cultura Libri 18 Novembre 201718 Novembre 2017 di Romolo Ricapito Ritengo scorrevole, intrigante e da consigliare la lettura del libro di Adriana Asti “Un Futuro Infinito-Piccola Autobiografia” edito da Mondadori per la collana Soggettive. L’autobiografia mi è piaciuta perché essenziale, ma completa. Ovvero la Asti racconta tutto e non dando importanza soltanto ai successi, ma parallelamente anche ai disagi. Il disagio principale è l’appartenenza a una famiglia borghese di Milano avvertita come estranea. Molto più avanti, l’attrice confida che l’infanzia è stato il periodo più brutto della sua vita. Bambina difficile, anzi complessa, si riscatta con l’adesione al teatro, dimostrata con l’ aggregarsi spontaneo e occasionale a una compagnia itinerante. Gli incontri semi-occasionali con grandi personaggi del teatro, come Giorgio Strehler, Lilla Brignone etc la porteranno sulla via giusta, quella del successo. Ma è un successo che appaga relativamente, in quanto l’attrice svilupperà occasionali nevrosi che la costringerebbero ad allontanarsi dalle scene. Lei non vuole e si cura con l’aiuto di Cesare Musatti, psichiatra, anzi genio che ha diffuso la psicanalisi in Italia : guarisce, ma rimarrà sempre legata al suo mentore spirituale. Musatti scriverà per Asti una pièce teatrale e così faranno Natalia Ginzburg, Giuseppe Patroni Griffi assieme ad altri. Dunque questa attrice non è solo interprete di prestigiosi autori contemporanei e non, ma anche Musa di grandi personaggi che pur non scrivendo testi epocali, l’hanno omaggiata con la propria attenzione. Adriana Asti è un personaggio trasgressivo, non soltanto per le stramberie che corredano questa originale biografia, ma anche perché, pur essendo un’attrice impegnata, non rifugge dall’erotismo e dal nudo. Si spoglia completamente per Luchino Visconti, in teatro, ma anche al cinema per Tinto Brass, in due film, Action e Caligola. E quindi in alcune commedie “commerciali” degli anni Settanta. Trasgressiva anche nella vita privata: passati i 40 si lega ad un ventenne che è ancora suo marito, sposato in seconde nozze nel 1980: è Giorgio Ferrara, diventato più recentemente il direttore del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ma nel libro si parla anche dell’amicizia con Pier Paolo Pasolini con un accenno a Laura Betti, vestale del poeta. E’ l’unica persona dello spettacolo che l’autrice critica apertamente. Ritornando a noi, la sua biografia è un misto di cronaca intimista e privata che non cede spazi al narcisismo e al troppo esibizionismo appartenenti ad altri personaggi vip. Adriana Asti e Pierpaolo Pasolini La Asti si divide con l’Italia e la Francia per vita e lavoro. Si parla, ancora, della sua amicizia con Susan Sontag, scrittrice americana che la diresse in un film e in teatro. Dietro quest’attrice, la sua voglia di raccontare e raccontarsi, c’è uno spiritello quasi beffardo che non è mai domato, che plasma una persona eternamente giovane per il suo spirito vivace e curioso. La Asti rivela di non sentire la mancanza di figli, proprio perché si è sempre sentita sempre figlia di se stessa e (ipoteticamente) mai a suo agio nel ruolo di genitrice (se non in scena). Ma la sua amicizia straordinaria col grande sensitivo Gustavo Rol la aiutò a capirsi interiormente. Adriana Asti: un’attrice ancora in attività, classe 1931, che non rinuncia a progettare il presente, anche nell’immediato, vivendo la vita giorno per giorno, sentendosi principalmente però un animale di teatro. In un capitolo confessa di amare i topi. Quale altra attrice ha mai dichiarato una cosa così strana? Tra i tanti personaggi di cui parla, o accenna (ma c’è l’imbarazzo della scelta) compaiono anche Elsa Morante e Franca Valeri. 18/11/2017