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Borg Mc Enroe: la rivalità  sportiva tra i due assi del tennis cinematograficamente è promossa

di Romolo Ricapito
Un’immagine del film Borg Mc Enroe

Borg Mc Enroe  è un film biografico del 2017 che avrebbe potuto chiamarsi anche Bjorn Borg.

Infatti pur se incentrato sulla rivalità tra i due tennisti, in realtà si occupa principalmente dei trascorsi giovanili e dell’ascesa nell’Olimpo del mondo sportivo del primo.

Un’immagine del film “Borg Mc Enroe”
Milano Indoor (WCT Cuore Cup) 1981  Bjorn Borg e John McEnroe

Infatti Borg (tra i due) risulta il più interessante da tradurre sullo schermo in quanto maggiormente carismatico: bello, introverso, controllato, ma in realtà un fuoco di emozioni    giacenti  sotto la cenere.

Questo autocontrollo, auto-imposto ma anche eterodiretto dall’educazione,  quella familiare o data dal suo primo allenatore,  riesce a produrre una invincibile forza atletica basata appunto sulla messa a bada delle emozioni e nel concentrarsi  in modo straordinario sul campo da tennis.
Un'immagine del film Borg Mc Enroe 
Un’immagine del film Borg Mc Enroe. Gli interpreti di Borg e la Simionescu

Le sue vittorie poi sono il risultato di una forma di disciplina che si estrinseca anche con riti propiziatori dominati da una forte e innata superstizione.

Una delle scene più belle è quella nella quale un Borg 24enne a Montecarlo sfugge a un’orda di fans scatenati, o scatenate (sono soprattutto  le donne a inseguirlo) ma,  dimenticato il portafoglio in albergo, non è in grado di pagare il caffè   presso un bar del Principato.  Il barista, un uomo di colore, si fa aiutare esigendo   in sostituzione  del denaro  facendogli  trasportare alcune pesanti  casse. La condizione di anonimato è quella che più si adatterebbe al tennista che prima di vincere il quinto torneo di Wimbledon è fidanzato con la tennista Mariana Simonescu.
Altra scena interessante è quando il giovanissimo Bjorn presso il suo college viene rimproverato  dal direttore scolastico alla presenza di mamma Margareta: il suo impegno nel tennis viene giudicato troppo violento e impetuoso ed è fatto sapere alla genitrice che tale sport per élite non è adatto a persone di estrazione medio-bassa. L’attore scelto per interpretare Borg in questa produzione di Svezia-Danimarca-Irlanda è Sverrir Gudnason, somigliantissimo e accattivante. A dirigere  Janus Metz Petersen.
Va detto che questo biopic sportivo è reso fruibile per il grande pubblico con il (giusto) registro di non indulgere sullo sport e sui tecnicismi del tennis, esplorando di contro  il privato.

Shia LaBeouf è  John McEnroe.

Borg e Mariana Simionescu nella realtà quando erano felici
L’interpretazione di La Beouf è riuscita, ma come  si è detto la personalità meno carismatica del tennista americano si rivela il punto debole del film.
In un passaggio di sceneggiatura un collega dell’asso americano  sparge sale sulle ferite, dicendo appunto a McEnroe che egli per il suo carattere bizzoso e rissoso non rappresenterà mai un’icona del tennis, a dispetto di un talento meritevole che ne farà  comunque un grande campione.
La regia di Janus Metz Petersen  si mantiene su canoni classici e il film più che nordeuropeo sembra una solida pellicola americana. Evidentemente si è voluto fare in modo che il   tutto fosse  bene esportabile.
La sceneggiatura arranca a metà per definirsi meglio nella descrizione della finale di Wimbledon vinta dallo svedese,  ovvero la riproduzione di  una storica partita al cardiopalma tra i due rivali.
Questa esplorazione approfondita del mondo del tennis nel contesto  delle lunghe riprese sul  famoso torneo  è l’unica concessione fatta forse per giustificare il film ai fanatici del tennis e degli sport  più in generale.
Alcune riprese poi si sono svolte nella cittadina dove Borg crebbe, Södertälje.
I flashback tra l’infanzia, la primissima giovinezza e il presente di Borg sono una delle cose più riuscite della pellicola che, come già detto, non decolla altrettanto quando riprende la noiosa infanzia di McEnroe e la sua impersonale maturità.
Un'immagine del film Borg Mc Enroe 
Un’immagine del film Borg Mc Enroe rappresentante i suoi genitori

Ad ogni modo una scritta finale avverte che lo svedese si ritirò a soli 26 anni (vinse i primi titoli importanti a 15) e che egli divenne in  seguito il testimone di nozze tra McEnroe e l’attrice Tatum O’Neal. Per i cultori del gossip il film, interrompendosi precocemente, non contiene riferimenti alcuni alla seconda moglie del cantante, l’italiana Loredana Bertè.

Ad ogni modo i due rivali sportivi sono descritti come esseri puri, ingenui e all’antica, rispetto ai campioni  di oggi.
Tra le scene migliori, Bjorn che si reca alla discoteca  newyorkese Studio 54, pregna di pornografia vivente e decadenza morale.
Sarà il primo approccio di una vita che nell’allontanamento definitivo dallo sport si rivelerà trasgressiva, per la dipendenza dalla cocaina, che qui non è rappresentata. Il film è stato bene accolto dalla critica in Italia che ne ha lodato l’aderenza ai fatti rappresentati.

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