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I Sogni di Mamma Chioccia.”Vorrei vedere mia figlia diventare un alto Magistrato”

di Romolo Ricapito

Durante una serata pubblica, una nota giornalista ha confidato che sogna per la figlia, studentessa di giurisprudenza, la carriera di magistrato.

“In realtà è quella che sarebbe piaciuta a me fare, poi mi sono dedicata al giornalismo”.
Il desiderio, o la speranza, si sono  replicati durante la serata, dedicata ad altro, tanto che uno o più degli ospiti ha augurato alla speranzosa mamma i più grandi auspici per il futuro di “giudice2” della figliola.
Siamo alle solite: i desideri di una generazione vengono proiettati sui figli e in questo caso sulle figlie, che costituiscono ancora un alter ego  per  molte madri.
Le capacità della prole vengono magari amplificate, oppure si riveste i figli di alte responsabilità, non giudicando la loro essenza, ma una loro presunta potenzialità.
Una potenzialità che però, appunto,  a volte sta soltanto nella testa dei genitori.
Le facoltà più richieste, o ambite  da parte di questi  papà o mamme che non sono neppure anziani, sono sempre le stesse: giurisprudenza e medicina.
E pazienza se  tali  facoltà negli ultimi anni hanno sfornato migliaia di laureati che poi non fanno gli avvocati, come nel caso di giurisprudenza.
La professione di magistrato registra ancora il suo fascino, direi amplificato: da 20 anni i giudici appaiono in tv, poi scrivono pure  best seller.
Alla fine è vero che “ogni scarafaggio è bello a mamma sua“. Ma occorre una presa di coscienza: i figli non sono nostre proiezioni, o propaggini, ma esseri a sé stanti.

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