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Prima di domani: successo a sorpresa di un film apparentemente solo per teen ager, ma che tocca le corde emozionali più profonde

di Romolo Ricapito

Successo a sorpresa in questa caldissima estate del film statunitense di genere drammatico Prima di Domani (Before IFall) sulla falsariga di altre pellicole di successo come Resta anche Domani.

Un incidente stradale devastante del quale le  giovani protagoniste sono purtroppo vittime è l’occasione per   Sam (la splendida Zoey Dutch)   di  rivivere “idealmente” la giornata funesta per tentare di cambiare i suoi errori.
E’ come se l’adolescente fosse rimasta prigioniera in un incubo  sulla terra che la costringe a subire  all’infinito le sue ultime  24 ore  .
Trattasi di un limbo spazio-temporale, assimilabile a una sorta d’Inferno dantesco.
Eh si, perché lei e le sue migliori amiche, con le quali fa gruppo fisso (tra esse un’oriunda indiana,  una cinese, ma soprattutto la bionda e sadica capobanda Lindsay (Halston Stage) ovvero l’artefice principale e l’ istigatrice di discorsi perfidi e persecuzioni all’interno del refettorio della scuola contro le compagne dell’istituto più deboli: una lesbica (di origine italiana) e poi Juliet, che ha la sola colpa di conoscere un segreto imbarazzante della stessa Lindsay.
La cattiveria gratuita del gruppetto fa il paio con i loro atteggiamenti altezzosi da autentiche viziate, che posano costantemente  da donne mature e amano parlare soltanto di sesso: un preservativo è “il regalo” offerto a Sam (che è ancora vergine) dalle altre compari.
L’ incidente mortale che distrugge le malvagie ragazze è lo spunto di una presa di coscienza di Sam, colei che è la più propensa a mettersi in discussione
Condannata a rivivere all’infinito l’ultima giornata dell’esistenza prima della “caduta”all’inferno  (da qui il titolo originale, appunto, Prima della caduta)  in questa “non-vita ” perenne, non le restano chele  solite  24 ore finali, sempre alle prese con gli stessi accadimenti, perciò fa in modo di personalizzarle,   stabilendo rapporti civili e profondi con le “vittime” delle perfidie della baby gang al femminile, ma soprattutto migliorando la propria personalità attraverso una profonda catarsi che valorizzi gli affetti familiari.
Nel ruolo della madre ritroviamo, a sorpresa Jennifer Beals, la star di Flashdance.
La materia, che inizialmente appare tediosa (rivedere le stesse scene della sceneggiatura originale replicate continuamente provoca una certa insofferenza) rivela abilità da parte degli sceneggiatori nell’inserire materiale nuovo giorno per giorno, ossia quello stesso “maledetto” giorno dell’incidente. E così Sam perde la verginità. Anzi no, in un’altra versione, si innamora del suo migliore amico, ma resta ancora pura . Veste trasgressiva e tenta di rapportarsi con la sventurata Juliet ma anche con l’altra compagna “lesbica” in modo umano.
La cosa più riuscita del film,che a lungo andare si rivela dalla struttura assai complessa, è l’apporto  di una colonna sonora (in chiave dance-pop) completamente originale nel commentare le scene che sono costruite benissimo, sia nei campi lunghi che nei primi piani, negli interni come negli esterni.
Il tutto diventa poi una sorta di ricerca spirituale, anzi proustiana, sull’esistenza ma, ancora di più, sui momenti felici che diventano eterni nella loro fissità.
In pratica, come la madeleine  di Marcel  Proust , il bello appare e riappare fino a diventare eternità.
Il film ha incassato finora 686 mila euro in Italia mentre negli Usa ha superato i 12 milioni di dollari.
Nel ruolo di Juliet si  segnala Elena Kampouris. La regista Ry-Russo Young, cineasta indipendente, ha diretto il complesso dramma, basato sul libro di Lauren Oliver uscito di recente per Piemme editore.

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