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Per la serie “follie dell’anno”: in vendita per 1, 27 milioni di euro il 33 giri che John Lennon autografò al suo assassino prima di morire

Yoko Ono e Jonn Lennon

 

di Romolo Ricapito

Una notizia passata un po’ sotto silenzio ma che mi piacerebbe riproporre, perché essa racchiude, secondo me, insieme questi tre elementi:  declino, non sense e cattivo gusto.

E’ stato messo in vendita il 33 giri e Yoko Ono: la cifra, di 1,27 milioni in euro, riguarda la copia che lo sfortunato componente dei Beatles autografò al suo assassino l’8 dicembre 1980, davanti alla sua residenza, il Dakota House, un palazzo che da allora è diventato il monumento-ricordo  di quell’evento.
La firma apposta sull’album risale a cinque ore prima degli spari ad opera di Mark David Chapman.
Chapman aveva in odio Lennon per motivi non del tutto chiariti.
25 anni all’epoca, il giovane appartenente alla religione de cristiani rinati, dopo l’omicidio iniziò a leggere  il romanzo di Salinger Cathcher in the Rye (Il Giovane Holden) sul marciapiede. Si identificava infatti profondamente col protagonista del libro, l’adolescente Holden Caufield .
Ad ogni modo M.D. Chapman aveva sofferto di dipendenza da Lsd, cocaina, eroina e di obesità.
Il disco Double Fantasy segnò la rinascita artistica di John Lennon.
Il cantante aveva abbandonato dischi e   apparizioni per fare da “mammo” al figlio Sean, nato nel 1975.
La moglie Yoko Ono non badava al piccolo, ma si occupava degli affari di famiglia.
Grande fiuto per il denaro (veniva da una ricca famiglia di banchieri) Yoko seppe incrementare il patrimonio comune, dopo che John aveva deciso con questo loro disco di rilanciarla come cantante, ruolo che i fans de Beatles avevano sempre rifiutato.
ll contratto con la Geffen Records prevedeva un alternarsi di un brano di Lennon a uno di Yoko: prendere o lasciare.
Il genere musicale di Yoko Ono, a base di avveniristici ritmi e vocalizzi, faceva il paio con le sperimentazioni musicali di quegli anni, che vedevano la band B 52’s ai vertici delle classifiche.
Trattavasi di una combinazione  di new wave e dance music, come dimostra anche il brano Private Idaho del complesso summenzionato.
ll disco andò bene, da subito, ma non benissimo.
Dopo l’omicidio la canzone Starting Over, che ad esempio in Gran Bretagna, patria natale di Lennon, era solo al ventunesimo posto , balzò in testa alla classifica. Così negli States e nel resto del mondo.
Stessa sorte, ovviamente, per l’album Double Fantasy. Che in G.B, alla vigilia dell’assassinio era al n. 46, ma negli Stati Uniti più su: undicesimo.
La copia firmata da Lennon per Chapman  fu già venduta nel 2003 per 525 mila dollari.
Adesso viene rivenduta per 1,35 milioni di dollari.
Tutto questo dimostra come la morte di un essere umano possa essere strumentalizzata a oltranza.
L’album Double Fantasy certamente meritava il successo ottenuto e pazienza se il “vero” successo venne dopo il delitto.
Accade sempre dopo la scomparsa dei più grandi artisti che i loro album svettino nelle vendite, come più di recente è stato per David Bowie.
Ma chi potrà avere interesse all’acquisto di un disco da pochi dollari, impreziosito dal valore aggiunto di essere l’ultimo “autografo” rilasciato da uno dei più grandi artisti di musica leggera degli ultimi 60 anni?
Al di là di questo, l’asta pazza è il simbolo del degrado  della nostra epoca, che valorizza i simboli e non la musica,o le persone.

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