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Una Vita da Gatto al cinema: una commedia Usa che  ha sintetizzato,  anticipandola,  l’era di Donald Trump

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di Romolo Ricapito

 
 Una Vita da Gatto, film con protagonista Kevin Spacey, ma il cui titolo originale è Nine Lives (Nove Vite) mostra curiosamente analogie tra  carattere di Tom Brand ( il tycoon trasformato tramite un sortilegio in un felino) e la figura di Donald Trump.una-vita-da-gatto-nine-lives-09

Questo perché il miliardario è intenzionato a costruire il grattacielo più alto di Manhattan : come non ricordare la Trump Tower, situata sulla Quinta Strada, sempre a Manhattan?
Altre analogie con Trump neopresidente sono la famiglia allargata (dunque i figli di primo letto e di secondo, la moglie attuale e l’ex moglie rifatta col botox)  e il lusso nel quale l’uomo vive e fa vivere i congiunti.
La commedia non è originale per quanto riguarda le tematiche, compresa quella dell’umanizzazione dei gatti.
Però è condotta con buon gusto e usa  bene l’elemento favolistico come metafora e morale,all’inziio e alla fine.

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M54 Mark Consuelos stars in EuropaCorp’s “NINE LIVESÓ.
Tale elemento magico  è rappresentato da un vecchio negozio di animali gestito da Felix (nome gattesco) Grant, interpretato dal veterano Christopher Walken, che rende  l’interpretazione migliore tra tutti i membri del cast, comprendente  anche Jennifer Garner (Lara Brand) e Cheryl Hynes (la ex signora Brand).
Del film si può   dire anche che l’allestimento delle scene è ottimo, tra ambienti fastosi e le simpatiche gesta del gatto protagonista ; come si è detto esso è la rappresentazione del miliardario intrappolato al  suo interno, che però giace col corpo mortale in coma profondo nel reparto specifico  di un efficiente ospedale .
Il ricorrere al gatto per situazioni comiche è la rappresentazione cinematografica conseguente  alla valorizzazione del  successo senza fine di tale quattrozampe su internet,  mezzo col quale i felini ottengono successi strepitosi grazie a filmati incredibili che  esibiscono   le loro gesta . Trattasi di animali imprevedibili che il regista Barry Sonnenfeld ha voluto sfruttare a metà tra cartoni animati viventi e seduzione  infinita, quella  agita da  questi  esseri pelosi sul pubblico di tutte le età.
nine-lives-jennifer-garnerDa ricordare nella cinematografia americana, ad esempio, il gatto rosso che accompagna Audrey Hepburn nel film-culto Colazione da Tiffany.
Ma soprattutto c’è da riconfermare un concetto: Una Vita da Gatto davvero anticipa l’era Trump, che si è poi realizzata con l’elezione del magnate repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.
I valori che il film trasmette sono la realizzazione dei desideri (dunque il sogno americano) ma soprattutto della classe, diciamo così,  già vincente. Quindi il ritorno a epoche “reaganiane” e all’esibizione del lusso e dell’onestà come valori ritrovati.
Il tutto potrà apparire semplicistico, ma convince molto di più   un film di questo genere, di impostazione tutto sommato classica, che non  la sfilza di prodotti commerciali alias  cinepanettoni made  in Italy già arrivati sugli schermi o purtroppo incombenti.
Sabato 10 dicembre Una Vita da Gatto si è posizionato  alla più che ‘onorevole sesta posizione negli incassi, precedendo la commedia Usa dissacrante “Babbo Bastardo 2″.

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