Cronaca nera: si discute in modo improprio nei talk show della tv generalista del caso del dermatologo accusato di avere ammazzato la moglie con un bastone Attualità Cronaca 24 Settembre 201624 Settembre 2016 di Romolo Ricapito Quanta ipocrisia, quanto finto perbenismo nei talk show della televisione, in particolare quella pomeridiana, che intrattengono il pubblico con l’invitare opionionisti per discutere con essi dei casi di cronaca nera. Mi riferisco nello specifico all’episodio delittuoso che ha visto un dermatologo di grido (appariva in rubriche Rai di medicina, o a Sottovoce di Gigi Marzullo) accusato di avere ammazzato la moglie in modo crudele e cruento. La conduttrice del talk show e l’ospite, un giornalista, si stupivano del fatto che il dottore fosse di classe sociale alta, appartenente a una famiglia di noti medici. E poi bello, ricco, partito appetibile per le giovani da maritare quand’era ancora giovane e scapolo… Ma perché? Ma per come? Ma come è possibile che a fronte di tanta abbondanza si nasconda Mister Hyde? E di questo passo. Matteo Cagnoni, omicida della moglie Giulia Balestri L’ipocrisia, il perbenismo e la mancanza di cultura a un certo punto risiedono, da parte dei commentatori, nel fatto di volere ignorare “per forza” il fatto che i molestatori, gli omicidi, i violentatori e quant’altro non sono assolutamente prerogativa di classi sociali povere, medie o di gente che non ha completato gli studi, magari fermandosi alla terza media. I delitti e nella fattispecie i femminicidi, così come sono stati ridenominati gli omicidi che gratuitamente annullano le donne, sono evidentemente diffusi in tutte le classi sociali, a nord come al sud, probabilmente causati da istinti non controllati o da personalità che nel tempo si alterano, con lo scopo precipuo di volere dominare le compagne che però sfuggono al loro controllo. Dunque che tali omicidi siano opera di medici affermati o scaricatori portuali, poco importa