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Andria, ai funerali delle vittime dello scontro ferroviario Andria – Corato, Monsignor Manzi: “Dio smuova le coscienze di chi comanda perché il loro compito sia un servizio alla vita e non alla morte”

di Vera Di Venere

funerali di andria
i funerrali nel Palazzetto dello Sport di Andria

ANDRIA –  Anche il cielo piange. Una pioggia torrenziale ai funerali solenni delle vittime dello scontro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016. Ore 11, inizia la messa nel gremito Palazzetto dello Sport di Andria (oltre 5mila persone). In prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Presidente della Camera Laura Boldrini, il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Presenti anche il Capo della Polizia Franco Gabrielli e il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi. E poi tanti sindaci di Puglia, con altrettanti Gonfaloni. Non mancano anche politici pugliesi, tra cui i sottosegretari al Lavoro, Massimo Cassano, e al Miur, Angela D’Onghia.

Solo 13 le salme presenti. Per le altre vittime, i familiari hanno scelto i funerali privati.

Il Presidente della Repubblica, Matarella prima della Messa
Il Presidente della Repubblica, Matarella prima della Messa

A officiare l’omelia, il Vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi: “Un saluto grato e referente alle rappresentanze istituzionali che sono qui. E’ un segno di affetto e attenzione, e questo ci onora. Padre buono che sei nei Cieli, Ti giunge il grido di dolore dei Tuoi figli, strappati alla vita. Gesù dalla croce gridò ‘Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?’. Il Vangelo non ci riferisce nessuna risposta. Dio non ha risposto quando Gesù gridò. Noi ora ci chiediamo: perché Dio ha permesso che succedesse tutto questo? Ora abbiamo l’impressione di essere soli. Siamo turbati dal Tuo silenzio, o Padre. Ma il Vangelo ci ricorda che il Tuo silenzio è durato tre giorni. Dopo 3 giorni, la risposta con la Resurrezione di Cristo. Noi ora celebriamo con vigorosa fede, i funerali dei nostri cari. Il Tuo apparente silenzio serve per far ascoltare a noi stessi cosa dicono le nostre coscienze, tanto zittite da una prassi di vita e di gestione economica, dominata da calcoli ottusi, che non pensa al valore della Vita e genera piccole e grandi inadempienze verso  il dovere e i diritti di tutte le persone (da quelli più deboli ai fragili e a coloro che vivono nelle periferie). Per troppi anni, le nostre terre  sono state considerate le periferie dell’Italia.  Ma la cosa più sorprendente e gratuita, è stata la generosa solidarietà dei pugliesi: hanno ascoltato la voce della coscienza, donando il  proprio sangue. Padre, concedi una carezza ristoratrice alle famiglie delle vittime, accogli lo sfogo della nostra rabbia e asciuga le nostre lacrime”.

Mansi si fa più duro nella sua omelia- supplica a Dio  e rincara la dose: “Padre, smuovi le coscienze di chi comanda perché il loro compito sia un servizio alla vita e non alla morte”.

Il sindaco di Andria, Nicola Giorgino: “Andria è la città che paga il tributo più alto. Chiedo giustizia e verità: lo dobbiamo alle vite delle vittime. Abbiamo un’incondizionata fiducia sul lavoro della magistratura. La pace degli ulivi in quel lembo di terra, è stata squarciata  dal sangue dalle lamiere e dalla morte. Il dolore è forte e stordisce. Ringraziamo i volontari, i soccorritori, i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e la gente comune. Al Presidente della Repubblica, dico: mai più una strage così”. Giorgino cita anche Sant’Agostino: “La speranza ha due figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle”. “Ora prevale lo sdegno – conclude il sindaco – ma attraverso la solidarietà e l’amore c’è il coraggio di andare avanti”.

Il Presidente Mattarella e la Presidente della Camera, Boldrini assieme al Presidente della Regione, Emiliano hanno atteso in silenzio che tutte le salme uscissero dal Palazzetto, prima di congedarsi.

Ad ogni famiglia delle vittime, andrà “non meno di duecentomila euro”, ma quei soldi non colmeranno il vuoto della perdita, perché una vita umana non ha prezzo.

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