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Il ritorno di Leonarda Cianciulli. La serial killer rivive nello spettacolo di ROBERTO DI MAIO “E il Saponificar m’è Dolce”. INTERVISTA di Romolo Ricapito

leonarda-cianciulli

 

di Romolo Ricapito
Leonarda Cianciulli
Leonarda Cianciulli

Sono sempre rimasto affascinato da quelle che oggi definiremmo due serial killer, Leonarda Cianciulli (1894) e Rina Fort (1984).

Rina Fort
Rina Fort

Pur non avendo vissuto la loro epoca, ovvero quella che segnò le tracce dei loro assurdi delitti (per Leonarda dal 1939 al 1941, per Rina il primo Dopoguerra) sin dalla più giovane età mi informavo sui settimanali che  periodicamente, riportavano  articoli sulle loro imprese .

Imprese che, essendo  state delittuose, potremmo definire squallide, inconcepibili ma anche assurdamente originali e macabre per le modalità adoperate .
Epperò queste due figure femminili in un’ Italia ancora ingenua e semianalfabeta conquistano le prime pagine dei quotidiani appunto per la loro atipicità:
per la prima volta la donna, angelo del focolare, diventava demone del male, ma per motivi comunque legati all’intimo femminile.
La Cianciulli uccise tre donne con l’assurda motivazione che così facendo sarebbe sfuggita a una maledizione, quella che le aveva causato molte gravidanze andate a male e avrebbe potuto privarla infine dell’amato Giuseppe, figlio vivente che seguì da vicino la vicenda giudiziaria essendone suo malgrado il coprotagonista, anche se come sospettato.
Leonarda faceva bollire i resti delle amiche uccise in un pentolone, ricavandone tra l’altro saponette e farina per dolci.
Da qui l’appellativo di saponificatrice di Correggio, mentre Rina Fort che operò  a Milano fu agita da motivi passionali: ammazzò per gelosia in via San Gregorio la moglie del suo amante e i tre figlioletti, senza nessuna pietà.
Da qui la “ridenominazione” di La Belva di via San Gregorio.
Adesso però occupiamoci esclusivamente di Leonarda Cianciulli che inaspettatamente è stata resuscitata per uno spettacolo teatrale che rielabora le sue gesta. Parliamone col regista Roberto Di Maio che dirige la pièce E il Saponificar m’è Dolce.
Roberto di Maio
Roberto Di Maio
Gentile Di Maio , – Perché rimettere in evidenza il personaggio di L .Cianciulli?
Le cose nascono per caso. Nel marzo del 2014,   assistendo ad un programma di Rai 3 – “Il sesto senso” – che stava ricostruendo l’incredibile vicenda della Saponificatrice di Correggio, ho sentito riaffiorare le medesime emozioni provate da bambino nell’ascoltare i racconti dei fatti di cronaca – veri romanzi d’appendice – ricordati dai miei genitori e dai nostri parenti in occasione delle interminabili “tavolate” natalizie e/o pasquali. Ho, quindi, cominciato la ricerca dei materiali sull’argomento (libri, articoli di giornali, film, testi drammaturgici, ecc..) al fine di portare in teatro questa assurda storia italiana.
 – E,  conseguentemente: Leonarda Cianciulli è un personaggio ancora attuale?
 Sì e no. Più che “la persona” Leonarda, lo sono la lucida follia della quale è stata preda; lo è il delirio di onnipotenza supportato dall’incrollabile e psichiatrico convincimento d’essere dalla parte della ragione, lo è, infine, la bramosia di possesso e l’avidità senza scrupoli ammantata dalla giustificazione di fare questo per i figli,ecc., ecc..
 -Dove è  stato rappresentato lo spettacolo e dove lo  sarà?
Rappresentato lo scorso 5 febbraio al teatro Don Bosco della Spezia, sarà replicato – richiesto, per beneficenza, dal Lions Club Portovenere Torre Scola – il 29 aprile di questo anno all’Auditorium del Centro Giovanile Dialma Ruggiero della Spezia
  -Quali le reazioni del pubblico?
Assolutamente lusinghiere! Nonostante ponderosità e lunghezza dello spettacolo (due ore e quindici minuti..) siamo stati seguiti in un “religioso” quanto partecipativo silenzio – debitamente interrotto da applausi a scena aperta – per l’intera durata del dramma.
Tale “miracolo”, visto il tema trattato e la già citata lunghezza, credo si debba alla sorprendente capacità del manipolo di attori capitanati da una stupefacente Leonarda – Lucia Menapace, attrice a tutto tondo che meriterebbe ben altre ribalte – e alle inusuali modalità registico-attuative (riporto, a tale proposito, ciò che ho scritto nel pieghevole di presentazione) utilizzate per la messa in scena:
“….. facendo accompagnare gli astanti nei meandri della storia da un narratore/facilitatore alla maniera del Direttore di Scena presente nell’Our Town di Thornton Wilder..… Togliendo il massimo possibile di oggetti dallo spazio scenico – sempre da Our Town – in modo da rendere, attraverso la mimica, ancora più surreale e metafisico il contesto (in)definito.… Fissare visivamente il risultato emozionale, finale, della pièce attraverso l’estemporanea e continua creazione, in palcoscenico, d’un dipinto compendiante l’intero dramma… Avvolgere il tutto in un pulsante e coinvolgente amalgama di luci, ombre e forti sensazioni….”.
 -Chi interpreta Leonarda? Qual è il cast degli interpreti?
Lucia Menapace, come ho già avuto modo di citare, è stata – nella mia originale visione – una saponificatrice assolutamente perfetta! Un ruolo, quello affidatole, difficilissimo da rendere.
La molteplicità dei registri attoriali da utilizzare (Lucia ha qui espresso gamme interpretative tipiche e degne del teatro off Broadway), la continua presenza in scena (3/4 dell’intero lavoro..) e la concentrazione massima nel dovere, alcune volte – all’interno d’un monologo – entrare/uscire del “presente” per ritornare “ la bambina Leonarda” del passato, fanno di lei un’assoluta risorsa del teatro, non solo amatoriale, italiano.
Se a tutto questo aggiungiamo la preziosa attività svolta come aiuto alla regia, possiamo facilmente renderci conto del carico di responsabilità e competenza da lei sopportato e profuso nel complicato lavoro rappresentato.
Gli altri, bravissimi, interpreti:
Cinzia Malegni, Maria Ianni, Giovanna Ghezzi e Luciana Marianelli (nei loro ruoli principali e come donne velate); Susanna Sturlese; Riccardo Nardinocchi (nei due ruoli di narratore e maestro elementare); Nadia Filosa (anche infaticabile costumista/trova robe, ecc..); Marco Mazzoni; Angela Cucciniello (nei due ruoli di madre di Leonarda e di Zì Tripolina); Isabella Vassale (nei due ruoli di Ero e del Giudice).
Citazione d’obbligo per Enrica Cerliani, nostra talentuosa pittrice “in diretta” (Direct Painting) che– presente in palcoscenico, nei 135 minuti di spettacolo – è riuscita a fissare sulla tela le emozioni suscitate dagli accadimenti succedutisi nei due atti.
  – Come Lei si è documentato per ricostruire la vicenda e la personalità di tale serial killer?
Bollito Misto, film di Mario Bolognini; Assassine, di Cinzia Tani; Leonarda Cianciulli, la saponificatrice, di Sanvitale/Mastronardi; psicopatologia e criminalità, di Gaetana Russo; Tommaso Besozzi, L’Europeo, l’articolo dell’aprile 2001; vari estratti dal memoriale della Cianciulli, Confessioni di un’anima amareggiata ed, infine, Amore e magia nella cucina di mamma, testo teatrale di Lina Wertmüller.
 – Quali altri spettacoli ha messo in scena?
Solo per citare quelli “più impegnati:
– C.T.D. –  “ALCESTI di Euripide” (nella traduzione del Prof. Giovanni Sciamarelli) – Adattamento teatrale e regia.
– C.T.D. – “I FANTASMI” di Luigi Pirandello – riscrittura drammaturgica e regia – Primo atto dei “I giganti della montagna”. concepito da Luigi Pirandello come atto unico .
– C.T.D. – “I GIGANTI DELLA MONTAGNA (da Pirandello) SECONDO DI MAIO“ – elaborazione audio/video del primo atto, riscrittura drammaturgica del secondo, stesura ex novo del terzo atto (quello mai  scritto da Pirandello causa suo decesso) e regia.
 – Leonarda affascina e se sì, perché?
Affascina e terrorizza perché rappresenta – o può rappresentare –  il potenziale deflagrare dell’aliquota follia della quale ciascun essere umano è dotato. Siamo così abituati a vedere il male e la ferocia collocati in ambiti ben precisi e circoscritti (campi di sterminio, genocidi, atrocità commesse dai terrorismi e da Kamikaze che si fanno esplodere nei luoghi affollati da persone inermi, da torturatori di professione, ecc.) che quando lo incontriamo in una persona normale, addirittura, banale nella sua semplicità, siamo costretti a riflettere anche su noi stessi.
 – Infine: aggiunga qualsiasi cosa sia utile e importante sapere.
I mi fermerei qui… giusto per non rischiare la lapidazione dai lettori della gentile Gazzetta del Tacco!

2 thoughts on “Il ritorno di Leonarda Cianciulli. La serial killer rivive nello spettacolo di ROBERTO DI MAIO “E il Saponificar m’è Dolce”. INTERVISTA di Romolo Ricapito

  1. “Per violazione della legge sul diritto d’autore è stato rinviato a giudizio, su richiesta del pm Stefano D’Arma, Fabio Sanvitale, uno scrittore di Pescara che nella sua opera sulla Cianciulli, uscita nel novembre 2010, avrebbe plagiato una precedente pubblicazione”.

    FONTI: http://www.tusciaweb.eu/2017/03/tribunale-caso-della-saponificatrice-correggio/
    http://corrierediviterbo.corr.it/news/home/252856/a-processo-per-aver-copiato-un-libro-sulla-saponificatrice-di-correggio.html

  2. Premesso che non mi riferisco allo spettacolo oggetto dell’articolo, né voglio intavolare grosse polemiche, ma nel 2007 ho scritto un monologo su Leonarda Cianciulli, pubblicato con nome e cognome in una rivista online, e da allora ho letto della messa in scena di diversi monologhi brevi che riportavano quasi le mie stesse frasi. Purtroppo chi non ha idee le prende altrove e non si preoccupa assolutamente di citare le fonti. Ormai è un metodo triste e squallido che, oltretutto, ignora la fatica e la costanza della ricerca degli altri.

    https://www.carmillaonline.com/2007/12/14/tentativo-di-monologo-in-memor/

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