di Romolo Ricapito

 La scomparsa di Silvana Pampanini ha suscitato commozione, ottenendo ampio spazio sui quotidiani e in televisione : la figura dell’attrice è  stata ricordata in vari  programmi Rai da Flavio Insinna, Bruno Vespa, Cristina Parodi, Gigi Marzullo.

Effettivamente la simpatia dell’anziana veterana del  cinema ha pagato in termini di popolarità e giustamente è stata  molto omaggiata.

Tutto ciò fa il paio con una contraddizione, sottolineata dalla giornalista Deborah Ergas a La Vita in Diretta del 7-1-2016  su Rai Uno   : semi-deserta la camera ardente allestita alla sala della Protomoteca  in Campidoglio, a Roma.

Il fatto è stato ripreso da tutte le testate nazionali on line .

 Nei discorsi,rilevata  l’assenza dell’omaggio dei  colleghi: nelle fotografie visibili sui siti erano presenti soltanto l’attrice Athina Cenci e il disturbatore televisivo Gabriele Paolini.

Come mai due pesi e due misure dunque?

Forse la Pampanini, che era assente dal mondo del cinema da decenni, veniva vista (o avvertita) come personaggio decorativo e folkloristico.

Lei stessa, con il suo grande  umorismo, dava spunto nelle interviste a domande pepate,  con  risposte  di conseguenza fulminanti.

E’ da aggiungere che i suoi film non sono mai trasmessi, tranne rare volte, in televisione: alcuni soltanto, specie quelli con Totò, sono noti.

Dunque Silvana Pampanini ha rappresentato prima di tutto un personaggio e nel contempo un’attrice desiderata e popolare, ma la polvere del tempo ha semi-cancellato le sue  performance artistiche per sottolinearne invece i risvolti grotteschi, presenti nella sua personalità, ma diventati alla fine  preponderanti.

Comunque sia trattasi di una persona unica e indimenticabile e il tempo rivaluterà anche le sue interpretazioni.