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LA BIOGRAFIA DI SCIALPI: “DA ADOLESCENTE MI TOCCAVO PENSANDO A SUPERMAN. POI GABRIELLA FERRI MI DIEDE UNO SCHIAFFONE, PER INCORAGGIARMI SULLA STRADA DEL SUCCESSO”

di ROMOLO RICAPITO
E’ appena uscito, ma sta già ottenendo un buon successo di pubblico, il libro del cantante Scialpi  “E’ Così semplice-Il Cuore non ha genere” edito da Piemme, 189 pagine, 16 euro e cinquanta

La biografia esce subito dopo il matrimonio celebrato in America col compagno Roberto Blasi, suo manager, documentato ampiamente in agosto dalla rivista Chi diretta da  Alfonso Signorini che all’evento ha dedicato addirittura  la copertina.
La tempistica della pubblicazione  delle sue confessioni, susseguente alle nozze e alla trasmissione Pechino Express di Rai Due che viene trasmessa in questi giorni  (reality che  gli sposi hanno precedentemente registrato ) odora di marketing.
Ma si tratta in realtà di una voglia di riscatto dopo anni di una carriera in sordina anche per volontà propria, in seguito alla morte del padre Francesco Scialpi per un tumore al cervello e la drammatica malattia di Alzheimer di mamma Giuseppina.
Allora Giovanni Scialpi (Parma, 1962) ripercorre la sua vita dall’inizio: l’infanzia da  figlio unico, allietata dalla presenza dei nonni, Michele ed Emilia (quest’ultima staffetta partigiana).
Papà Francesco è un poliziotto pugliese (Taranto) serio e ligio al lavoro, mentre la mamma   è una segretaria  dell’istituto farmacologico.
Il talento, precoce, si avvia a 3 anni quando Giovanni balla, non visto, in casa; scoperto dai genitori e da alcuni ospiti, viene applaudito.
La visione di Domenico Modugno (che incontrerà da adulto) sul televisore in bianco e nero di famiglia   gli procura suggestioni; ma anche il teatro  (frequenterà come spettatore bambino in un palco con i genitori il Regio di Parma) gli provoca profonde emozioni.
Va detto che la biografia andrebbe divisa in due parti: l’ascesa e la caduta. L’epilogo è la riscossa.
Però nella  prima metà non funzionano le citazioni di film, personaggi e fatti recenti abbinati alla storia pregressa.
” Si ballavano i lenti più hot che in Eyes Wide Shut”, pag. 33, riferito alle festicciole dell’adolescenza.
Inoltre è presente anche uno svarione: a pagina 55 è scritto “la Mangano in Mamma Roma”: ma nel film di Pasolini a recitare fu Anna Magnani.
L’argomento dell’omosessualità viene introdotto con ironia: Scialpi si masturba pensando all’eroe dei fumetti Superman, poi il primo bacio in bocca da  parte di Adamo, che diventerà il primo compagno (nomen omen, fu anche il primo uomo della creazione).
La scoperta del  piacere avviene senza sensi di colpa, accolta dunque in modo naturale. Ma ecco subito  l’approccio con la musica: un concorso per voci nuove patrocinato dalla Rca al locale Marabù della sua città.
La sua voce piace a un giovane  Platinette (Mauro Coruzzi) voce single di Radio Parma.
Il dj, non ancora vestiti i panni da drag queen, lo incoraggia.
Il tutto si avvicenda con vicende private, anche trasgressive: Giovanni è tradito da Adamo, ma poi gli “ruba” occasionalmente l’amante, uno studente universitario.
 Il racconto, pur senza infingimenti, si mantiene semplicemente nell’ambito di una narrazione naturalistica e scevra da qualsiasi volgarità.
L’incontro a Roma con Franco Migliacci segna il suo   destino. Colui che scrisse Nel Blu Dipinto di Blu  e lanciò Morandi, la Pavone e Nada (pagina 93) organizza il suo lancio. Ma c’è spazio anche per aneddoti divertenti: l’incontro con Gabriella Ferri che dopo avere fumato una canna gliela offre, poi gli molla  uno schiaffone perché lui non vuole cantare (per timidezza) al   suo cospetto in un piano bar.
    Migliacci con la potente   Rca diventeranno l’avvio di una carriera che da promettente diviene  certa:    Ma quello col suo Pignalione sarà  sempre un rapporto combattuto: Scialpi è un ribelle, non si adegua ai suggerimenti di manager e produttori, che vede come imposizioni stridenti  con la sua personalità.
Ecco il successo di Rocking RollingCigarettes and Coffee,  poi il Festivalbar nelle cui retrovie incontra finalmente Domenico Modugno.
Come contraltare all’euforia del successo (“ho vent’anni e niente da perdere”) la nemesi che lo stesso successo provoca di riflesso: “un’adolescenza evaporata senza che quasi la gustassi”, pag. 97.
La seconda parte, quella della “discesa negli inferi” è più interessante.
Ecco la clamorosa contestazione al Teatro Team di Bari da parte di alcuni giovinastri che urlano il termine volgare  e offensivo “frocio”.
Allontanati dalla sicurezza e dalla rabbia del cantante,  tali scostumati  sono lo specchio di una dilagante omofobia, avvertita soprattutto al Sud . L’episodio, spiacevole, avviene mentre nel pubblico è presente Anna Oxa col marito musicista.
Il timore di riferimenti alla vita privata causerà anche il ritiro anticipato del cantante dal reality show  Music Farm.
Supportato dalla fedele amica  Dalila Di Lazzaro, Giovanni calcherà il palco di Sanremo. Ma il sospetto di “inciuci” nelle classifiche finali sarà un veleno che gli rovinerà tutte e    tre le partecipazioni.
Va male con No East No West che si classifica agli ultimi posti. Peggio ancora seguito con Bella Età: gli viene imposto un testo demenziale.
Il crollo è con “E’ una nanna” eliminata subito dal Festival del 1992.
E’ la separazione da Migliacci, ma va detto che il Festivalbar con Pregherei, al fianco dell’inglese Scarlett diviene  la sua riscossa.
Manifestazione vinta, una relazione di 5 anni con la sua partner, ex corista dei  Living in a Box.
Diventato conduttore per Raidue per la Carrà e Iapino, al fianco di Sabrina Salerno, viene relegato in secondo piano. Poi passa alla casa discografica RtI di Silvio Berlusconi: un altro flop. Gli insuccessi si susseguono (“mi ero stancato della musica”) ma la malattia dei genitori serve come profonda riflessione sul vero senso della vita.
La relazione con la quarantenne Patrizia, che vuole a tutti i costi  un figlio: Scialpi si sente usato.
Il silicone iniettatogli nel labbro da un medico incosciente gli provoca un labbrone perpetuo. Infine la rinascita col teatro: interpreta Rodolfo Valentino, nel quale si identifica (“è di origini pugliesi come me, amava uomini e donne”).
La conoscenza di Roberto detto Roby, l’attuale marito, avviene su  Facebook.
Infine la lettera a Papa Francesco perché approvi le unioni gay.
Scialpi si è confessato con questo libro a metà tra seduta psicanalitica e conversazione privata,  rivelando un animo sensibile e puro, da bambino.

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